I chitarristi | Mosaico Flamenco https://mosaicoflamenco.com Il portale italiano della cultura del flamenco Thu, 19 Jul 2018 15:50:28 +0000 it-IT hourly 1 Il Chitarrista Agustín Castellón Campos https://mosaicoflamenco.com/il-chitarrista-agustin-castellon-campos/ Thu, 19 Jul 2018 15:42:46 +0000 https://mosaicoflamenco.com/?p=53 Agustín Castellón Campos, Sabicas Pamplona 1912, New York 1990. Nacque nella città di Pamplona nella regione di Navarra, sui Pirenei occidentali della Spagna in seno ad una famiglia gitana. Quando aveva quattro anni vide in una...

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Agustín Castellón Campos, Sabicas

Pamplona 1912, New York 1990.

Nacque nella città di Pamplona nella regione di Navarra, sui Pirenei occidentali della Spagna in seno ad una famiglia gitana.

Il chitarrista flamenco campos sabicas

Il chitarrista Agustin Castellon

Quando aveva quattro anni vide in una vetrina una piccola chitarra, non smise di insistere finché non gliela comprarono. Nel giro di poco sapeva accordare e suonare praticamente qualunque cosa ad orecchio…
Ad undici anni debuttò in pubblico a Pamplona; a vent’anni era uno dei chitarristi più famosi in Spagna, primo grande innovatore della chitarra flamenca, contemporaneo di Niño Ricardo. Dopo di lui Paco de Lucía. Sabicas segna un punto di svolta nella chitarra flamenca incorporando tecniche e stili completamente nuovi, dimostrando un virtuosismo tecnico impressionante. Velocità e pulizia di esecuzione, tecnica della mano destra erano in lui inconfondibili e, almeno per quanto riguarda la sua generazione, irripetibili.sabicas_flamenco_milano_200 Sabicas fu all’inizio un seguace fanatico di Ramón  Montoya, poi il suo lavoro di accompagnamento dei cantaores più importanti del momento lo aiutò a concepire un suono molto più personale.

Nel 1936, durante la guerra civile, andò in esilio in Sudamerica insieme a Carmen Amaya, dove insieme realizzarono varie tournée. Sabicas si affezionò a quelle terre e decise di stabilirsi a New York dove cominciò a tenere concerti come solista. Il flamenco viene rivelato agli Stati Uniti grazie a Sabicas, e lo stesso Sabicas allarga i propri orizzonti facendo esperimenti di fusione con Joe Beck in ‘Rock encounter’ del 1966. Mantiene relazioni con importanti maetri del jazz come Charles Mingus, Ben E. King, Gill Evans, Thelonius Monk o Miles Davis. Arrivò a suonare per il presidente Roosevelt alla Casa Bianca ed i suoi lavori divennero popolari; fece risuonare per la prima volta gli echi della chitarra flamenca, fino ad allora relegata a pochi angoli della Spagna, in ogni angolo del globo.

il chitarrista Agustin Castellon Campos Sabicas

Il chitarrista Agustin Castellon

Mentre era riconosciuto come ambasciatore del flamenco nel mondo, nella sua Spagna natìa dominata dal regime, e che allora era votata alla chitarra di Niño Ricardo, Sabicas fu pressochè sconosciuto, almeno sino al 1959, quando per lo meno la musica del chitarrista esiliato potè fare ritorno in patria attraverso un LPdal titolo ‘Flamenco Puro’. Fino ad allora lo ricordavano solo i vecchi aficionados che lo avevano conosciuto negli anni trenta quando accompagnava nomi come La Niña de la Puebla, Juanito Valderrama, El Carbonerillo, Angelillo, El Chato de la Ventas, El Chato de Jerez, El Cojo de Madrid, Paco Flores, la Jerezana o José Nieto de Orellana.
Negli anni trenta era considerato come il successore di Don Ramón Montoya, dopo che la Spagna lo riscoprì negli anni sessanta venne invece considerato come colui che aveva superato Niño Ricardo. Paco de Lucia scrive nella sua biografia: “Finché non ho scoperto Sabicas pensavo che Dio fosse Niño Ricardo, ma quando conobbi Sabicas mi resi conto che nella chitarra ci poteva essere qualcosa in più. Con Sabicas ho scoperto una pulizia del suono che non avevo mai sentito, una velocità tale che non conoscevo sino a quel momento ed una differente maniera di suonare. Ho potuto aggiungere al mio apprendimento il modo di suonare di Sabicas e farlo mio”.

Non farà ritorno in Spagna fino al 1967: vi tornerà molte volte, farà concerti memorabili, riceverà le più alte onorificenze, ma non si ristabilirà più nella sua terra definitivamente.

Sabicas non fu solo chitarrista ma anche compositore, cosa rara allora per un gitano. Non conosceva la scrittura musicale. Disse: ‘Per me le note sul pentagramma sono come i passeri sui fili del telegrafo’! Eppure grazie alla sua scienza musicale ed una favolosa memoria era in grando di riprodurre i suoi pezzi restituendoli nota per nota.

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I chitarristi Miguel Ángel Cortés e Paco Javiér Jiméno  https://mosaicoflamenco.com/i-chitarristi-miguel-angel-cortes-e-paco-javier-jimeno/ Thu, 19 Jul 2018 15:33:39 +0000 https://mosaicoflamenco.com/?p=47 Miguel Ángel Cortés Miguel Ángel Cortés nasce a Granada nel 1972 in seno ad una famiglia di chitarristi. Alla precoce età di otto anni entra nel mondo del flamenco attraverso la Zambra del Sacromonte. Già...

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Miguel Ángel Cortés

il chitarrista flamenco Miguel Ángel Cortés

L’artista Miguel Ángel Cortés

Miguel Ángel Cortés nasce a Granada nel 1972 in seno ad una famiglia di chitarristi.
Alla precoce età di otto anni entra nel mondo del flamenco attraverso la Zambra del Sacromonte. Già dal 1986 accompagna grandi figure del baile come: Mariquilla, Manolete, Antonio Canales, Eva la Yerbabuena, Javier Barón e Juan Andrés Maya, facendo lunghe tournée in Europa, Turchia, Stati Uniti e Giappone.
Ha accompagnato in Spagna grandi figure del cante come José de la Tomasa, José Mercé, Chano Lobato, Enrique Morente, Miguel Poveda, Chiquetete, El Pele, Luis Heredia El Polaco, Morenito de Illora, Estrella Morente.
Nel 1990 incomincia a lavorare con la cantaora Carmen Linares insieme a suo fratello Paco Cortés in numerosi concerti in Spagna ed in giro per il Mondo.

Nel 1994 ottiene il primo premio del concorso di chitarra Paco de Lucía.
Nel 1995 presenta con il suo gruppo due concerti nel teatro Alhambra di Granada. Nel dicembre dello stesso anno collabora nell’incisione del disco Omega di Enrique Morente e del gruppo rock Lagartija Nick.

Il chitarrista di flamenco Miguel Ángel Cortés

Miguel Ángel Cortés

Nel 1998 comincia l’incisione del suo primo disco ‘Patriarca’ che riflette la sua maturità musicale non solo come chitarrista ma anche come compositore flamenco; mescola sapientemente una squisita sensibilità verso gli stili classici senza tralasciare una minuziosa ricerca di nuove forme musicali. Con questo lavoro realizzerà tournée in Spagna e Africa, in cui lo accompagnano José Antonio Galicia e Chico Fargas per le percussioni, Miguel Corral alla chitarra e Marina Heredia, Chonchi Heredia e Raquel Enamorado con il cante.

Nel 2005 incide ‘Bordón de Trapo’ con la collaborazione della già citata Carmen Linares. In questo disco Arcángelcanta una Soleá ed Esperanza Fernández una Bulería.
Sono anni che Miguel Ángel Cortés accompagna questi due artisti come loro chitarrista ufficiale creando in special modo con Arcángel una intesa musicale che ha dell’incredibile.

                                                                           

                                                                       Paco Javiér Jiméno 

Nasce a Estepona (Malaga) nel 1971.
Comincia a suonare la chitarra a soli 12 anni e tre anni dopo già si esibisce professionalmente nel Tablao Fiesta de Málaga.

chitarra flamenca di Paco Javiér Jiméno 

L’artista Paco Javiér Jiméno

Ha al suo attivo una lunga esperienza di accompagnamento al cante con figure di primo piano come Fosforito, José Mercé, Luis de Cordoba, Chano Lobato, Agujetas, persino Camaron.
E’ stato nel 1994 il chitarrista ufficiale del XXII Congreso de Arte Flamenco di Estepona e ha suonato al teatro Principe di Madrid, accanto a José Gomez Leon El Ecijano.
Come chitarrista e direttore musicale ha effettuato la tournée internazionale con la compagnia Fiesta Gitana, con l’Opera Flamenca “Xeb-Alhamar, su voz” e la compagnia del bailaor David Morales.
Al suo attivo ha moltissimi premi vinti in concorsi locali della zona di Malaga, come quello della Unión del Cante di Mijas-Costa e quello della Torre del Cante di Alhaurín de la Torre, ma anche premi molto importanti, come il primo premio internazionale di chitarra flamenca di Nimes, il prestigioso Premio Nacional Manolo de Huelva del XIV Concurso Nacional di Córdoba, o il famoso Bordón Minero del XXXV Festival Nacional del Cante de las Minas di La Unión. Nel 1998 vince a Montellano (Sevilla) il prestigioso premio El Madroñero destinato a chitarristi giovani. Nello stesso anno, vince il primo premio al concorso per giovani interpreti della Bienal di Sevilla, in seguito a cui partecipa a una serie di spettacoli nei maggiori teatri andalusi.

Si è esibito al Festival del cante de las Minas de la Unión, e in festival in America, Germania, Filippine, Israele, Grecia, Turchia, Marocco, Egitto, Russia, Irlanda…
Ha svolto anche attività di insegnamento a livello nazionale e internazionale. E’ insegnante di chitarra flamenca presso la Casa della Cultura del Comune di Estepona.
E’ stato artista invitato al festival internazionale della chitarra di Friburgo in Svizzera, che riunisce i migliori chitarristi al mondo di diversi stili musicali.
Ha suonato al festival di Jerez come concertista in un ciclo dedicato alla chitarra flamenca.
Si è esibito alla Bienal di Sevilla con la compagnia di Maria Serrano e con quella di David Morales, e al festival flamenco Catalano.

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Il Chitarrista Diego del Gastor https://mosaicoflamenco.com/il-chitarrista-diego-del-gastor/ Thu, 19 Jul 2018 15:08:46 +0000 https://mosaicoflamenco.com/?p=25 Diego del Gastor, Diego Flores Amaya, 1908-1973 Nacque nel Marzo del 1908 ad Arriate (Malaga) e venne battezzato a Ronda il giorno seguente. Nacque in una famiglia numerosa, di 9 figli, dei quali molti morirono in tenera età....

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Diego del Gastor, Diego Flores Amaya, 1908-1973
Chitarra flamenca Diego del Gastor

Il chitarrista Diego del Gastor 1908-1973

Nacque nel Marzo del 1908 ad Arriate (Malaga) e venne battezzato a Ronda il giorno seguente. Nacque in una famiglia numerosa, di 9 figli, dei quali molti morirono in tenera età.
Suo padre era Juan Amaya Cortés, sua madre Barbara Flores Flores. I suoi nonni paterni Francisco Amaya Amaya e Maria Cortés Jimenez; i nonni materni Agustín Flores Nuñez e Catalina Flores Amaya. Suo padre, uno scaltro uomo d’affari e mercante di cavalli, accumulò grandi ricchezze durante la sua vita, che permisero a Diego di non fare il servizio militare e di dedicarsi totalmente alla chitarra.

Quando Diego era molto piccolo, la sua famiglia viveva a El Gastor (Cádiz), e quando compì sei anni si trasferirono a Morón de la Frontera (Sevilla), dove Diego visse fino alla fine dei suoi giorni.

Diego inizia a suonare la chitarra all’età di 15 anni e si appassiona tanto da far pratica anche 10 ore al giorno. Studiò anche solfeggio ma la sua dote naturale era un incredibile senso del compás.

Era solito raccontare una storia di quando era ragazzo e con il suo amico Enrique Mendez si infilò di soppiatto in un postribolo per ascoltare Manuel Torre che cantava in una fiesta. Rimasero soltanto qualche minuto prima di venire cacciati fuori.
Si racconta, forse senza fondamento, che Ramon Montoya sentì suonare Diego quando aveva solo 20 anni e che gli predisse il suo futuro successo.

Nel 1941, quando Diego aveva 33 anni, suo padre morì. Diego non fu capace di portarne avanti l’attività commerciale e i suoi fratelli maggiori dilapidarono tutti i beni di famiglia. Finirono tutti in povertà, e Diego mantenne fino a 20 gruppi familiari fra i suoi parenti con la sua arte.

E’ un personaggio leggendario, le cui falsetas hanno fatto storia. E’ considerato il capostipite della escuela de toque de Morón, della quale oggi sono esponenti Diego de Morón, Paco del Gastor e Juan del Gastor, suoi nipoti.

Diego Flores Amaya 1908-1973

Diego del Gastor

Diego suonava la chitarra flamenca in un modo davvero molto personale. Lui diceva di avere il “toque gitano” il modo di suonare gitano. E’ uno stile ereditato in parte da chitarristi come suo fratello Pepe Naranjo, che fu anche suo maestro, Ramon Montoya, Pepe Mesa, e soprattutto Niño Ricardo, che gli piaceva moltissimo. Si caratterizza per una forte ritmica, con accenti marcati, ironia, ricerca del gusto, ed una profonda attenzione per l’espressione più che per il tecnicismo o la velocità.
Molto creativo ed innovativo, compose sempre a partire da una forte base popolare, ma sempre in modo personalissimo. Il suo modo di suonare non era tipicamente gitano, mancava cioè di quel massiccio uso delle note gravi di bordone e dei suoni graffianti, tipici della chitarra flamenca gitana. Al contrario Diego univa una solidissima tecnica ai confini con il virtuosismo all’ispirazione che traeva dalle radici del flamenco, rimanendo fedele alla semplice necessità di espressione. Era in grado di suonare qualunque cosa con il cuore e far diventare poetica anche la falseta meno interessante.

Chiunque lo abbia ascoltato, che fosse un esperto o meno, ha notato che il suo modo personale di suonare era molto jondo anche se il suo repertorio era piuttosto limitato, aveva una magia rara, soprattutto nei palos in cui si esprimeva al massimo, come por bulerías.

Il suo toque era eccezionale anche nell’accompagnamento al cante di gitani come Joselero, Juan Talega, Manolito el de María, o Fernanda de Utrera. Con la leggendaria Fernanda Diego si esibì parecchio, trovando una comunicazione artistica di livello impareggiabile: disse Fernanda “ Yo era las cuerdas de su guitarra y él la queja de mi voz. Nadie ha sabido arrancar lo que yo llevo dentro como Diego el del Gastor…” (Io ero le corde della sua chitarra e lui era il lamento della mia voce. Nessuno mi ha saputo far uscire quello che ho dentro come Diego el del Gastor…).

Per Diego il flamenco era un modo di vivere. La musica fu una costante nella sua vita. Passava il suo tempo al Bar Casa Pepe in Plaza San Miguel a Morón, bevendo vino, discutendo e parlando di flamenco, suonando. Una juerga poteva nascere in qualsiasi momento e durare per giorni. Dormiva solo poche ore per notte.
La mattina presto mangiava una mela in qualche bar della zona del mercato. Era caldo e affettuoso. Anche se a Morón era un personaggio di rilievo, si faceva trattare in modo molto normale.

il chitarrista flamenco Diego Flores Amaya

Il chitarrista Diego del Gastor 1908-1973

Ebbe molte relazioni con gli americani della base militare di Morón, dai quali forse apprese sonorità nero-americane.  Gli americani erano ricchi e organizzavano molte feste con i migliori artisti della zona. Uno dei soprannomi che gli diedero questi americani fu “the ambassador”, l’ambasciatore, poiché la sua accoglienza faceva sentire a proprio agio chi arrivava, si rendeva sempre disponibile e dava lezioni ai principianti, che accorrevano numerosi nella città alla ricerca delle origini del meraviglioso toque di Morón.

Diego aveva pochi beni personali, poiché ciò che per lui contava erano la sua personalità e la sua musica.

Ebbe un attacco cardiaco all’improvviso e morì il 7 Luglio 1973. Aveva all’epoca solo qualche vestito di ricambio, una chitarra, una enciclopedia in due volumi ed un libro di ombre cinesi. Nell’ultimo anno della sua vita abitava nella pensione del paese, la Fonda Pascual, il cui proprietario era imbarazzato e si vergognava di chiedergli la pigione.

The post Il Chitarrista Diego del Gastor first appeared on Mosaico Flamenco.]]> Il Chitarrista Manuel Muñoz Alcón https://mosaicoflamenco.com/il-chitarrista-manuel-munoz-alcon/ Thu, 19 Jul 2018 14:59:35 +0000 https://mosaicoflamenco.com/?p=35 Manuel Muñoz Alcón, Manolo Sanlúcar. Nasce nel 1943 nel borgo costiero di Sanlúcar de Barrameda affacciato sul delta del Guadalquivir in provincia di Cádiz, tra le maremme ed ai piedi dei vigneti di Palomino che conducono...

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il chitarrista Manolo Sanlúcar

Il mito Manuel Muñoz Alcón Manolo Sanlúcar

Nasce nel 1943 nel borgo costiero di Sanlúcar de Barrameda affacciato sul delta del Guadalquivir in provincia di Cádiz, tra le maremme ed ai piedi dei vigneti di Palomino che conducono alle porte di Jerez.

A soli sette anni suo padre lo introduce nel mondo della chitarra flamenca, a quattordici incomincia la sua carriera professionale come chitarrista di accompagnamento con l’affetto e l’appoggio della sua madrina artistica Pastora Pavón, La Niña de los Peines. Accompagnando grandi figure di quell’epoca come Pepe Marchena riceve la preziosa eredità storica della cultura flamenca.

La sua inquietudine artistica lo porta ad esprimersi attraverso l’attività concertistica e la composizione.

Durante i suoi esordi come concertista la sua attività si sviluppa prettamente all’interno del mondo accademico ed universitario.
Nel 1972 si esibisce all’interno dell’ateneo di Madrid; pubblico e critica lo consacrano come chitarrista da concerto. Lo stesso anno realizza una tournée in Italia partecipando al World Guitar Festival di Campione dove ottiene il primo premio.

Da allora consegue il riconoscimento non solo all’interno del mondo del flamenco ma anche in quello della musica sinfonica presentando le sue opere nei più prestigiosi teatri del mondo.

Nel 1991 viene premiato con il ‘Compas del Cante’ considerato come il premio Nobel del flamenco.

Nel 1994 la prestigiosa rivista statunitense ‘Guitar Player’ lo nomina a votazione popolare ‘Best Flamenco Guitarist’.

il mito Manuel Muñoz Alcón

l’artista Manolo Sanlúcar.

La sua tecnica proverbiale non perde mai contatto con l’improvvisazione e la spirituale comunicazione dello stile flamenco. Il virtuosismo non è la meta, bensì una strada per comunicare la sublimazione nelle sue qualità emotive.
La sua opera ‘Fantasia para Guitarra y Orchesta’ è la prova della sua capacità di riuscire nell’opera di fusione tra la chitarra classica e quella flamenca, nonostante queste due scuole siano sempre state considerate agli antipodi tra di loro quando non direttamente antagoniste.
Il suo concerto per chitarra e orchestra in re maggiore ‘Trebujenda’ apre una nuova porta al flamenco attraverso la musica classica e costituisce una rivelazione compositiva partendo da radici flamenche.
La sua ‘Medea’ composta per il Ballet Nazionale Spagnolo ha fatto il giro del globo riscuotendo successo ovunque.
‘Tauromagia’ segna una svolta nella musica flamenca attraverso un percorso nel mondo dei tori. Voce, chitarra, con un coro di corde, metalli e percussioni, percorrono nota dopo nota la storia dell’arte della tauromachia. Dalla nascita del toro ‘Nacencia’, all’uscita trionfale del torero dalla porta grande, la ‘Puerta del Principe’, si succedono incatenati armonicamente i momenti di speranza, timore, allegria, morte e gloria che compongono la festa.
La sua opera ‘Soleá’ viene inaugurata nel dicembre del 1988 dal Ballet Nacional. In quest’opera Manolo Sanlúcar penetra nel profondo dell’anima andalusa attraverso la narrativa di due donne di paese. A volte drammatica a volte allegra, l’opera riflette la quotidianità dell’Andalusia attraverso un lavoro musicale nel quale l’armonia delle note e la bellezza melodica soggioga fin dall’inizio lo spettatore.

alla chitarra Manuel Muñoz Alcón, Manolo Sanlúcar.

il mito della chitarra Manuel Muñoz Alcón

Classico dal punto di vista interpretativo e grande innovatore nella composizione, la sua sensibilità artistica e le sue idee precise lo portano a trasmettere attraverso la chitarra l’essenza più pura dell’animo andaluso.
Per inaugurare l’Expo’92 gli viene commissionata dal ministero della cultura l’opera ‘La Gallarda’ su libretto di Rafael Alberti.
Il 20 Maggio 1992 debutta a Málaga la sua sinfonia ‘Aljibe’ per chitarra, orchestra sinfonica cori epercussioni. Suona l’orchestra sinfonica di Málaga diretta da Enrique García Asensio.
E’ direttore musicale del film ‘Sevillanas’ di Carlos Saura, nel quale suona anche, presentando un simpatico dialogo di botta e risposta con Paco de Lucía. Sempre sotto la direzione di Saura suona anche in ‘Flamenco’ insieme al jerezano Diego Carrasco.

Arriva ad incidere dirigendo la ‘Royal Philarmonique of London’ nella realizzazione della colonna sonora di un film di produzione giapponese dal titolo ‘Viva la Blanca Paloma’.

I due lavori più salienti che gli sono stati affidati recentemente sono una versione orchestrale dell’inno andaluso commissionatogli dalla giunta regionale dell’andalucia e l’opera ’11 M’ per conto del parlamento andaluso in omaggio alle vittime dell’attentato di Madrid alla stazione di Atocha. Quest’ultima opera è stata inaugurata nel settembre 2005 nel teatro Maestranza di Siviglia dall’orchestra sinfonica della città stessa.

Manolo Sanlúcar pensa che un artista dovrebbe essere per metà radice, abbarbicato alla tradizione, portatore della sapienza dei predecessori, e per metà passero, capace di sognare, volare per aprire nuovi sentieri per esprimere l’arte.

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Gli artisti del Flamenco https://mosaicoflamenco.com/gli-artisti-del-flamenco-2/ Thu, 19 Jul 2018 14:43:25 +0000 https://mosaicoflamenco.com/?p=27  I chitarristi: Gerardo Nuñez, Javier Conde e Manuel Silveria Fernández Gerardo Nuñez  Gerardo Nuñez nasce a Jerez de la Frontera (Cádiz), nel 1961. Inicia a studiare la chitarra flamenca con Rafael el Águila, e ben...

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 I chitarristi: Gerardo Nuñez, Javier Conde e Manuel Silveria Fernández

Gerardo Nuñez 

l'artista Gerardo Nuñez 

il chitarrista Gerardo Nuñez

Gerardo Nuñez nasce a Jerez de la Frontera (Cádiz), nel 1961.
Inicia a studiare la chitarra flamenca con Rafael el Águila, e ben presto comincia a collaborare assiduamente con la Cátedra de Flamencología Della sua città.
A soli 14 anni già accompagnava figure di primo piano del cante flamenco di Jerez, como Tío Gregorio el Borrico e Terremoto.
Nella sua carriera ha inciso dischi con moltissimi cantaores, come El Turronero, Pansequito, Indio Gitano, Carmen Linares, oltre che come solista, completando con la produzione discografica la sua attività di concertista e di creativissimo compositore.
Come musicista e compositore ha preso parte a moltissimi spettacoli, comprese parecchie produzioni teatrali, esibendosi in tutto il mondo.
E’ uno dei chitarristi più preparati, e ha al suo attivo esperienze di jazz e di altri generi musicali: si può dire che Gerardo Nuñez sia uno dei casi più convincenti di fusione fra il suono jondo del flamenco più puro con altri generi musicali, riuscendo a creare suoni intermedi che rispettano le culture musicali di riferimento.
Compone musica di enorme richezza e complessità, senza mai perdere la sua radice flamenca, e come interprete ha capacità tecniche da vero virtuoso.  Nella sua innumerevole discografia, si notano “Calima”, “Juncal” e “Cruce de caminos”.
La sua sperimentazione musicale è totale, molto moderna, e giunge a fare Della sua musica una musica da ascolto basata sul flamenco.
Gerardo Nuñez si muove sulla tastiera della chitarra con grande libertà, dando ampio spazio espressivo ai musicisti che lo accompagnano.
Anche nei momento in cui il suono acquista Maggiore grinta, resta sempre molto tranquillo e concentra la sua forza nelle mani, sorride, ride, canta la melodia che sta suonando.

Javier Conde 

giovane chitarrista Javier Conde 

Javier Conde 1988

Nato in Estremadura, a Cáceres, il 25 Dicembre 1988, Javier Conde è uno dei chitarristi più giovani del panorama flamenco di oggi.

Vive il flamenco con grandissima intensità e passione, dedicando allo studio tutto il suo tempo.
Si dedica alla chitarra flamenco con una grande meticolosità, desiderando superare se stesso, e ponendo molta attenzione all’ascolto di tutti i grandi tocaores.
Il suo modo di suonare colpisce per il suo livello tecnico impressionante. Le sue dita sono in grado di muoversi sulla tastiera della chitarra a grandissime velocità senza perdere minimamente la pulizia del suono e senza esitare nel compás.

Centrale nella sua formazione e preponderante sulla sua vita personale la figura del padre- maestro- manager

José Antonio Conde, chitarrista professionista, allievo del maestro Andrés Batista. Inizia a suonare la chitarra all’età di 4 anni.

Moltissimi i premi prestigiosi che ha ricevuto:
– 1º premio nel concorso “Ateneo de Córdoba”. (Córdoba, 2002).
– 1º premio “Paco de Lucena”, a Lucena, (Córdoba, 2002).
– 1º premio nel VI Certamen Internacional de Guitarra Flamenca “Ciudad de Jaén”, (Jaén, 2003).
– 1º premio nel XXIV Concurso Nacional de Guitarra Flamenca “Torre del cante”. Alhaurín de la Torre (Málaga, 2004).
– Premio “Bórdon minero”, al XLIV Festival Internacional del cante de las minas de La Unión (Murcia 2004).

Ha effettuato numerosissimi concerti in tutta Spagna e in diversi paesi europei, condividendo il palcoscenico con figure di primo piano del panorama attuale del flamenco. Ha collaborato all’incisione di diversi dischi.

Manuel Silveria Fernández

Manuel Silveria Fernández alla chitarra

Il chitarrista Manuel Silveria Fernández

Manuel Silveria Fernández nasce a Córdoba nel 1966.
E’ fra quei giovani chitarristi che molto presto iniziano a sentire una vera afición per la chitarra flamenca, e in pochi anni giunge a livelli molto alti di professionismo, mantenendosi sempre in grande allenamento per offrire performances ottimali.

E’ uno dei chitarristi di accompagnamento preferiti dalle più grandi figure del cante flamenco, come Fosforito, del quale è stato per anni il chitarrista ufficiale, Luis de Córdoba, El Pele, Calixto Sánchez, Carmen Linares, Julián Estrada, ecc.

Il suo curriculum è piuttosto ampio: ha partecipato a numerosi festivales, accompagnando artisti di primo piano, ed ha partecipato alla incisione di diversi dischi. con tema flamenco.

Nel 1989 riceve la spinta definitiva della sua carriera con la vittoria, al Concurso Nacional de Córdoba, del premio “Manolo de Huelva”, per l’accompagnamento di baile e cante e nello stesso anno ottiene l’incarico di chitarrista d’accompagnamento alla Escuela Superior de Arte Dramático y Danza di Córdoba. La sua chitarra è stata usata per la sigla del programma della Televisione Spagnola “Arte y Artistas Flamencos”.

E’ un tocaor dotato di capacità fuori dal comune. Le sue note suonano come una cascata di perle perfette, di una mirabile precisione tecnica.
Si dice di lui che abbia un dono speciale per l’improvvisazione, e che per questa ragione la sua chitarra suona in modo tanto meraviglioso. Ha anche una aficion smisurata che lo porta ad essere un profondo conoscitore di tutti i generi del flamenco, ed una incredibile intelligenza musicale che gli permettono di rinnovare quasi completamente il suo repertorio di anno in anno, da sempre.

 

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Gli artisti del Flamenco https://mosaicoflamenco.com/gli-artisti-del-flamenco/ Wed, 18 Jul 2018 16:56:04 +0000 https://mosaicoflamenco.com/?p=19 I Chitarristi Agustín Carbonell Serrano, El Bola Agustín Carbonell Serrano, El Bola nasce a Madrid nel 1967. Figlio del cantaor Agustín Montoya “El gitano de Valladolid”, El Bola viene da una famiglia flamenca gitana di...

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I Chitarristi

Agustín Carbonell Serrano, El Bola

El Bola

Agustín Carbonell Serrano

Agustín Carbonell Serrano, El Bola nasce a Madrid nel 1967.
Figlio del cantaor Agustín Montoya “El gitano de Valladolid”, El Bola viene da una famiglia flamenca gitana di Madrid, nella quale si distinguono nomi come il maestro chitarrista Sabicas. A soli 13 anni comincia a suonare con piccole formazioni di musicisti, in locali e tablaos flamenchi di Madrid. Ben presto comincia ad accompagnare artsiti come El Güito in tournée internazionali e a prender parte a “Cumbre Flamenca” e “Flamenco Puro”, spettacoli andati in scena a Broadway e Hollywood, con figure di primo piano del panorama flamenco, come Fernanda de Utrera, Adela la Chaqueta, Manuela Carrasco, Chocolate, Farruco e gli Habichuela.
Completa la sua formazione nella scuola Taller de Músicos di Madrid.
Successivamente, sulla scia del “Nuevo Flamenco”, crea uno stile suo e fonda un suo gruppo musicale. A 22 anni, incide il suo primo disco, intitolato “Bola”, che ha grande diffusione internazionale. Collabora anche con il gruppo di Paco de Lucía, con cui incide 3 dischi, e con molte altre formazioni di flamenco, musica contemporanea, jazz e lavora con compagnie di baile.
Ha suonato in dischi come “Misa flamenca”, “Fantasía flamenca, para voz y orquesta” e “Negra, si tú supieras” di Enrique Morente, “Los gitanos de la plaza” di Ramón el Portugués, “Las cigarras son quizá sordas”, “Veloz hacia su sino” e “2332’ di Jorge Pardo, “Chano” di Chano Domínguez, ecc. Si è esibito in festival come la Bienal di Sevilla o Veranos de la Villa di Madrid, o come il Festival jazz di Montreal o il Festival jazz di Vitoria.
Nel 1996 incide il suo secondo album, “Vuelo flamenco”.
Nel 1997 si trasferisce in Brasile, paese in cui vive per 8 anni, collaborando con artisti locali, cosa che gli permette di ampliare la sua cultura musicale e la sua creatività.

Antonio Carrión Jiménez

l'artista del Flamenco Antonio Carrion

Il chitarrista Antonio Carrion

Antonio Carrión Jiménez, nasce a Sevilla nel 1964. All’inizio della sua carriera era conosciuto come Niño Carrión. Proviene da una famiglia dalle solide tradizioni flamenche: è figlio del cantaor flamenco “Carrión de Mairena” che lo introdusse nel mondo del flamenco, facendolo esibire in molti spettacoli per tutta la Spagna. A soli 13 anni incide il suo primo disco accompagnando il padre.
E’ pronipote del cantaor di stile mairenero “Cancuna”, che spesso si esibì accanto allo stesso Antonio Mairena.

Antonio ha ereditato dalla sua famiglia la profonda afición al flamenco e la qualità di un profondissimo senso del compás.
Ha realizzato una grande quantità di dischi accompagnando cantaores di primo piano come: José Menese, Curro Malena, Manuel Mairena, Chano Lobato, El Chozas, José Galán, Jesús Carrillo, Diego Clavel, Chocolate, fra gli altri.

Accompagna con la sua chitarra anche il cante di Vicente Soto, Rancapino, Pansequito, Tina Pavón, La Macanita, Elu de Jerez, Carmen de la Jara, Carmen Linares, El Lebrijano, Raúl Montesinos, Rubito de Pará, Miguel de Tena, el Almendro, José Mercé, ecc.

Antonio suona nello spettacolo “100 Anni di cante”.

Il suo modo di suonare si mantiene in perfetto equilibrio fra le forme tradizionali e l’innovazione contemporanea. Le radici della sua sensibilità artistica sono da ricercare nelle scuole di Melchor de Marchena, di Niño Ricardo e di Manolo de Huelva, senza ovviamente trascurare la forte influenza che Paco de Lucía ha esercitato su tutti i chitarristi giovani.
La sua è una figura di spicco nel panorama dell’accompagnamento al cante flamenco più classico.

Ha suonato in Francia (Parigi, Mont de Marsan, Perpignan, Nimes, Bordeaux, etc…), in Olanda (Amsterdam), in Belgio (Bruxelles, Brujas, Amberesh), in Germania (Berlino, Frankfurt, Dusseldorf), in Italia (Roma, Bologna), in Svizzera (Zurigo, Ginevra), in Egitto (Il Cairo, Alessandria) e in America (New York, nell’ambito del festival Sevilla In Usa, e come chitarra di accompagnamento al cante del Chocolate con la compagnia di Manuela Carrasco).

antonio carrion con la chitarra

il chitarrista antonio carrion

Insegna tecnica, perfezionamento e accompagnamento a chitarristi di tutti i livelli. Ha insegnato e tenuto conferenze sul Flamenco e sulla chitarra in vari paesi.

In qualità di rappresentante della ‘Federación Provincial de Peñas y Entidades Flamencas’ ha tenuto conferenze e concerti a Siviglia sulla vita e le opere del chitarrista Niño Ricardo (1904-1972) durante il centesimo anniversario della sua nascita.

Ha accompagnato il cantaor Manuel de Paula con cui ha rappresentato Sevilla e i suoi cantes.
Ha una grande personalità artistica, che lo rende una delle migliori chitarre flamenche di oggi.

 

 

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