ballo | Mosaico Flamenco https://mosaicoflamenco.com Il portale italiano della cultura del flamenco Tue, 24 Jul 2018 14:42:33 +0000 it-IT hourly 1 Manuel Agujetas https://mosaicoflamenco.com/manuel-agujetas/ Tue, 24 Jul 2018 14:22:57 +0000 https://mosaicoflamenco.com/?p=152 Manuel Agujetas Nome artistico del cantaor Manuel de los Santos Pastor, nato in una località fra Rota, Jerez o Mesas de Asta, in provincia di Cádiz, in una data fra il 1939 e il...

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Manuel Agujetas

cantaores di flamenco Manuel Agujetas

Manuel Agujetas

Nome artistico del cantaor Manuel de los Santos Pastor, nato in una località fra Rota, Jerez o Mesas de Asta, in provincia di Cádiz, in una data fra il 1939 e il 1945. I documenti non sono chiari, date le sue origini gitane: Agujetas stesso si vanta di “avere meno carte di un coniglio di campagna”.
Nasce in una famiglia di cantaores, imparentata con El Chalao e i Rubichi, nomi importanti che indicano un flamenco che viene dalla notte dei tempi della storia di Jerez, e in particolare del quartiere di San Miguel, della “Plazuela”, culla di tanti cantaores, forse culla stessa del flamenco di Jerez. Figlio di Agujeta El Viejo, abbandonò il suo lavoro di fabbro per potersi dedicare al cante dopo aver inciso, nel 1970, il suo primo disco.
In seguito si esibisce a Madrid, al Tablao Café de Chinitas, in collegi superiori (Ateneo de Madrid e Club Urbis), cantando in recital, peñas e festival flamenchi.
Nel 1977 ottiene il premio Nacional de Cante de la Cátedra de Flamencología.
I suoi spettacoli da allora si alternano fra Spagna e America, specialmente a New York e in Messico.
Riguardo la sua personalità artistica ha scritto Manuel Ríos Ruiz: “Per prima cosa c’è la sorpresa. Asoltare El Agujeta è, per qualunque buon cabal, come porsi di fronte all’insolito. Occorre ritornare al passato, riportarsi con tutta la nostra capacità di sensibilità e di dar valore ai tempi gloriosi del cante flamenco, agli anni di inizio secolo; chiudere gli occhi e credere nella resurrezione di Manuel Torre. E poi aprirli e rendersi conto che il tempo non è passato. Perché El Agujetas lo mantiene fermo, intrappolato nella sua gola. Chi ha detto che il cante jondo sta morendo? Che si rimangi la parola in fretta! Il cante non si può perdere. Lo porta avanti un gitano di Jerez che la Natura ha dotato di un tesoro di sentimenti, per desiderio di Dio. Appena sceso dal treno già sale sul palco. Manuel de los Santos ha avuto in eredità da suo padre il nome e la tradizione del cante, accoppiata con il lavoro di fucina. I calli testimoniano la sua vita su ambedue le mani, quelle stesse che oggi conferiscono al cante plasticità, che officiano un rito ancestrale, mosse dall’impulso del cuore sugli accordi della chitarra.
El Agujeta ha lasciato la sua fucina trascinato dall’urgenza di essere gente, come egli stesso dice. E per il bene del cante. E’ in un autentico stato di purezza. Canta e si consegna alla legge. Nessun ricorso a professionalismi, né a facili stupori. Nessuna affettazione. Nessun manierismo. El Agujeta è una voce nuova dalle più arcaiche risonanze, che apporta la rivalorizzazione autentica di un clima inconfondibile, gli echi dell’antichissima scuola jerezana, quella del mestro Manuel Molina, quella che seguirono El Marrurro, Mojama, Tío José de Paula, quella che ebbe il suo massimo fulgore in Manuel Torre. Con El Agujeta questo cante prenderà nuovo vigore e ritornerà a brillare della sua qualità intrinseca di arte geniale che non si può imparare”.

Flamenco Manuel Agujetas

Manuel Agujetas

Antonio de Villarejo commentò, molti anni fa, con queste parole uno dei suoi recital:
“Parecchi aficionados erano curiosi di ascoltare nuovamente El Agujeta. I suoi suoni antichi, il suo terribile grido, la sua forza e quella capacità di trasportare con la sua musica oltre i secoli sono qualità che diventano sempre più rare, soprattutto nei cantaores che hanno meno di quarant’anni, come nel suo caso. Cantaor vivace e anarchico, che usa solo appena far ricorso a lenitivi, ha la sua forza nei cantes a palo seco e nelle siguiriyas, cante nel quale si esibì in questa occasione,  raggiungendo momenti di massima emozionalità.”.

Nel 1987, in seguito ad una grave malattia, gli venne tributato in omaggio, a Jerez de la Frontera, uno spettacolo di beneficienza, offerto dal poeta Manuel Ríos Ruiz, al quale presero parte importanti artisti.
Successivamente ha inciso parecchi dischi, benché preferisca, come tutti i cantaores del suo stile, esibirsi in peñas e tablaos. In particolare si ricordino un’incisione del 1972, dal titolo “Viejo cante jondo” e un’altra del 1998, registrata dal vivo nel tablao La Soleá di Madrid, dal titolo “Agujetas en la Soleá”.
Nel 1995 compare nel film “Flamenco” di Saura, nel quale canta por martinete.
Nel 2000 esce un cortometraggio su Agujetas, nel quale egli stesso descrive con crudezza la sua vita, le sue sofferenze, la sua filosofia di uomo del popolo gitano, analfabeta, che ha faticato a costruire tutto ciò che ha. Il video si intitola “Agujetas Cantaor”, opera del regista Dominique Abel, cineasta francese, ed è stato prodotto in Francia.

Cantaores flamenco Manuel Agujetas

Manuel Agujetas

L’attrazione nei confronti del suo cante è analoga  a quella che si può avere nei confronti di un film dell’orrore: i suoi suoni sono stridenti, senza nessuna trasgressione alla forma, all’estetica o alla piacevolezza, “sonidos negros”, suoni neri, qualcuno li definisce.
Sia nella vita personale che nel cante fa mostra di ribellione, facendo della libertà la sua bandiera.
Ha fama di avere un carattere molto complicato, intransigente, che genera un modo di “dire” il cante, un modo serio, sobrio: canta esattamente come gli pare, senza curarsi dei toni, né del compas.
Il suo cante è tutto il contrario di frivolo o superficiale. Fin dalla prima nota, ci trasporta in nun mondo suo, diverso da qualunque altro, nel quale è chiaro che non si può restare indifferenti: o ti coinvolge completamente o ti inquieta profondamente.
Nessuno sa come suonassero le voci dei cantes antichi, primigeni, però ascoltqare la voce di Mnuel Agujetas dà l’impressione di ritornare indietro nel tempo. Come il mitico Manuel Torre, Agujetas possiede un tipo di voce che è un grido, un grido di dolore, di angoscia. Nel suo cante prospera la bandiera del cante fuori tono, tipica di Jerez, sfacciatamente contollata, che crea il senso del cante primitivo.
Tutti i palos si trasformano completamente quando li canta lui. La sua specialità assoluta è il cante por Martinetes, come è logico pensare che sia, date le origini della sua famiglia, di fabbri professionisti del barrio di San Miguel.

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Antonio Suárez Salazar  https://mosaicoflamenco.com/antonio-suarez-salazar/ Mon, 23 Jul 2018 16:13:24 +0000 https://mosaicoflamenco.com/?p=126 Antonio Suárez Salazar Antonio Suárez Salazar, Guadiana nasce a  Badajoz, in Extremadura, nel 1955. Antonio Suárez Guadiana viene da una famiglia che molto ha dato al cante  flamenco extremeño: suo fratello è Ramón el...

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Antonio Suárez Salazar
Cantaores di flamenco Antonio Suárez Salazar 

Antonio Suárez Salazar

Antonio Suárez Salazar, Guadiana nasce a  Badajoz, in Extremadura, nel 1955.
Antonio Suárez Guadiana viene da una famiglia che molto ha dato al cante  flamenco extremeño: suo fratello è Ramón el Portugués, suo zio Porrinas de Badajoz, suoi cugini sono La Negra e Juan Salazar.
A soli 17 anni debutta nel tablao madrileno Café de Chinitas.
Negli anni ’80 canta in molti tabalos, come il Torres Bermejas e Los Canasteros, costruendosi una reputazione di cantaor esperto nell’accompagnamento del baile e di palmero: ha lavorato con le compagnie de El Güito, La Tati, Javier Barón, La Tolea, Merche Esmeralda, Eva la Yerbabuena e con Antonio Canales.
La sua collaborazine è stata anche richiesta in spettacoli internazionali da parte di figure come Enrique Morente o Pepe Habichuela, che lo ospita come cantaor nel suo disco Yerbagüena, del 2001.
Incide il suo primo cd, “Cuando el río suena” nel 1999, e il secondo, “Brillo de Luna” nel 2002.
Guadiana è disponibile a sperimentazioni musicali, come  quella che ha fatto nel cd “Chanson Flamenca”, un progetto in cui un folto gruppo di cantaores si prestano ad afflamencare la canzone francese.

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Antonio Fernández Diaz https://mosaicoflamenco.com/antonio-fernandez-diaz/ Mon, 23 Jul 2018 15:30:55 +0000 https://mosaicoflamenco.com/?p=122 Antonio Fernández Diaz, Fosforito Puente Genil, Cordoba, 1932. Scelse il nome d’arte per emulazione del cantaor omonimo antecedente, Francisco Lema, Cádiz 1870-Madrid 1940, che oggi, per differenziarlo chiamiamo Fosforito el Viejo, tra i due...

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Antonio Fernández Diaz, Fosforito
Puente Genil, Cordoba, 1932.
Cantaores di flamenco Antonio Fernández Diaz

Antonio Fernández Diaz

Scelse il nome d’arte per emulazione del cantaor omonimo antecedente, Francisco Lema, Cádiz 1870-Madrid 1940, che oggi, per differenziarlo chiamiamo Fosforito el Viejo, tra i due non vi è parentela. Fosforito nei suoi inizi era conosciuto anche con il nome di Antonio de Puente Genil. Professionista già molto giovane, percorreva i centri dell’Andalucia nei periodi di feria. Apprese a suonare anche la chitarra. Nel 1956 si presentò al ‘Concurso de Cordoba’ ottenendo tutti i premi e sorprendendo per la sua profonda conoscenza degli stili. Posteriormente percorse tutta la Spagna come prima figura dello spettacolo ‘Festival de Cante Grande’. Lavorò poi nei tablaos di Siviglia e nel madrileno Corral de la Morería. Realizzo le sue prime incisioni discografiche e formò parte dello spettacolo di Mariemma viaggiando soventemente in Europa, Asia ed Africa. Negli Stati Uniti ed in altri paesi del continente americano ha fatto parte degli spettacoli di Manuel Vargas.

Fin dagli anni sessanta è uno dei cantaores più distaccati dei festival flamenchi interni all’Andalucia. Ha offerto assiduamente conferenze sugli stili canori e la loro evoluzione. Ha inciso un’antologia oltre a vari dischi dedicati agli stili flamenchi nel loro contesto territoriale geografico.

cantaores di flamenco Antonio Fernández Diaz

Antonio Fernández Diaz

Nel 1981 la città di Cordoba lo nomina figlio adottivo celebrando in suo onore un omaggio organizzato dal comune nel quale viene presentato un libro per celebrare il venticinquesimo del suo trionfo nel concorso di cante della città stessa. Fosforito è ‘Premio Nacional de Cante de la Cátedra de Flamencología’, è stato premiato anche a Málaga, Mairena de Alcor, La Unión, ed in altri festival e concorsi. Nel 1985  gli è stato aggiudicato il premio ‘Compás del Cante’.

Varie volte è stato giurato del ‘Concurso  Nacional de Arte Flamenco de Córdoba e numerose istituzioni e peñas flamencas gli hanno concesso omaggi, insegne e trofei. Fu nominato figlio prediletto di Puente Genil nel 1986; direttore onorario della Cattedra di Flamencologia, nel 1987, anno in cui la rivista ‘El Candil’ gli dedica un numero monografico.

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Fernando Terremoto https://mosaicoflamenco.com/fernando-terremoto/ Mon, 23 Jul 2018 15:26:23 +0000 https://mosaicoflamenco.com/?p=118 Fernando Terremoto, o Terremoto Hijo Si dice che la prima volta in cui Fernando Terremoto cantò in pubblico, Camarón de la Isla pianse, perché il figlio del grande Terremoto de Jerez si dimostrava all’altezza...

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Fernando Terremoto, o Terremoto Hijo
cantaores di flamenco Fernando Terremoto

Fernando Terremoto

Si dice che la prima volta in cui Fernando Terremoto cantò in pubblico, Camarón de la Isla pianse, perché il figlio del grande Terremoto de Jerez si dimostrava all’altezza delle aspettative.
Fernando Terremoto nasce a Jerez nel 1969. A soli 12 anni resta orfano di suo padre e per molti anni ancora non si renderà conto che le voci che hanno fatto la storia del cante flamenco sono quelle che fin da piccolissimo sentiva cantar in casa sua.
Fernando debutta come chitarrista con Manuel Morao e solo a 20 anni comincia a cantare. La sua prima comparsa ufficiale come cantaor flamenco avviene nella Peña Don Antonio Chacón di Jerez: alla chitarra lo accompagna Moraíto Chico, in una paerfomance che resta storica. La sua voce è scultorea e ha incredibili doti naturali, che illustrano a pennello una frase di Lorca a proposito del flamenco: “una maravilla de la naturaleza”, una meraviglia della natura.
A partire da quel momento, viene richiesto da tutt le peñas e dai festival di tutta l’ Andalucía, per poi approdare a Madrid, preso a contratto dal tablao Zambra.
Nel 1996, vince il Primo Premio di Cante del Concurso de Jóvenes Intérpretes de la IX Bienal de Flamenco di Sevilla, e da allora cambierà il suo nome da Terremoto hijo a Fernando Terremoto.
Nel 1997 incontra nuovamente Israel Galván, che aveva conosciuto al concorso dell’anno precedente, che aveva annoverato anche Israel fra i premiati, e lavorano insieme per il ciclo “Conocer el flamenco”, presentato in tutta l’Andalucía, e al tablao El Cordobés di Barcelona.

cantaores di flamenco Fernando Terremoto

Fernando Terremoto

La sua definitiva consacrazione a cantaor si completa nel 1998 al XV Concurso Nacional de Arte Flamenco di Córdoba, che gli valse ben 3 primi premi: il Premio Manuel Torres per l’interpretazione di Siguiríyas e Martinete, il Premio Niña de los Peines per l’interpretazione di Soleá por Bulería e  Bulerías e il Premio Antonio Chacón per l’interpretazione di malagueñas e tarantos.
I maggiori festival e moltissimi teatri spagnoli ed esteri lo invitano.
Nel 2001 riceve la Copa de Jerez, premio attribuito dalla Cátedra de Flamencología di Jerez.
Nel 2004 ricve la nomination al premio Goya emesso dalla Academia del cine español, per la canzone che interpreta nel film “Carmen” di Vicente Aranda.
Nel 2005 ottiene il riconoscimento Tío Luis el de la Juliana, da parte del Colegio Mayor Universitario Isabel la Católica.
Nel 1989 incide “La herencia de la sangre”, nel 1990 “Cantes de la campiña, bahía y sierra”, nel 1997 “Cosa natural”, e conta molte partecipazioni in opere discografiche di altri musicisti del flamenco.

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