musicisti flamenchi | Mosaico Flamenco https://mosaicoflamenco.com Il portale italiano della cultura del flamenco Thu, 26 Jul 2018 16:31:37 +0000 it-IT hourly 1 Manuel Soler Osa Reyes https://mosaicoflamenco.com/manuel-soler-osa-reyes/ Thu, 26 Jul 2018 16:31:37 +0000 https://mosaicoflamenco.com/?p=250 Manuel Soler Osa Reyes Manuel Soler Osa Reyes nacque a Sevilla nel 1943 e vi morì nel 2003. Bailaor, chitarrista e percussionista, Manuel Soler è una importantissima e indiscussa figura che in una lunga e...

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Manuel Soler Osa Reyes

Manuel Soler Osa Reyes nacque a Sevilla nel 1943 e vi morì nel 2003.

Manuel Soler Osa Reyes

Manuel Soler Osa Reyes

Bailaor, chitarrista e percussionista, Manuel Soler è una importantissima e indiscussa figura che in una lunga e produttiva carriera ha avuto modo di toccare tutti i palos del flamenco.
Comincia i suoi studi di ballo all’età di nove anni con Adelita Domingo, debuttando nel 1955 nelle “Galas Juveniles” del teatro San Fernando di Siviglia oramai scomparso. L’anno seguente entra a far parte della compagnia di Manuela Vargas.
A 17 anni, nel 1960, formò il suo gruppo.
Negli anni sessanta e settanta lavora frequentemente fuori dalla Spagna, specialmente in Messico. Nel 1979 entra nel tablao madrileno “Los Canasteros” dove comincia a delinearsi la sua rivoluzione personale. Collabora con Enrique Morente e Diego Carrasco fino a fare il salto, entrando come bailaor nel primo sestetto di Paco de Lucia. I suoi interventi danno luogo ad una spontanea accondiscendenza del pubblico per la sua capacità di trasmettere il suo genio e per il brio con il quale si offriva.
Una lesione cardiaca lo obbliga ad allontanarsi dal ballo ed, al suo ritorno a Siviglia, si concentra nello studio della chitarra e soprattutto dello strumento che sarà l’artefice del resto del suo percorso: il cajón flamenco.
Nella biennale di Sevilla  del 1996 presenta lo spettacolo “Por aquí te quiero ver” che fu una delle più gradite sorprese dell’edizione, e venne votata come il miglior spettacolo della Bienal di Sevilla. Con due cajónes e tutta la sua arte crea un precedente che ancora deve essere superato: nessuno ha suonato questa percussione con l’arte che aveva Manuel Soler.
Nella edizione del 2002 della Bienal  conseguì il Premio Giraldillo al Mejor Intérprete de Acompañamiento.
Crea quindi la sua scuola: negli ultimi anni della sua vita dedica molto tempo all’insegnamento con un gesto di enorme generosità per le generazioni future.
Il vincolo di Manuel Soler con il “Teatro Central” è imprescindibile visto che è stato il percussionista della maggior parte degli artisti che sono passati dal suo palcoscenico. Ecco perché il Teatro Central gli rende omaggio riproponendo il suo spettacolo “Por aquí te quiero ver” nella programmazione “Flamenco viene del Sur” del 2003-2004.
La sua aderenza al compás era tale da poter dire che vederlo era vedere il compás.
Il suo baile era originale, minimalista e contenuto, con largo anticipo sulle mode, e estremamente flamenco. Caratteristica del suo modo di ballare era lo humor, che rendeva le cose nuove e leggere senza perderne la flamencura.
Ballò per il presidente statunitense Johnson, e si esibì nei tablaos di Madrid Los Canasteros, Corral de la Pacheca, la Venta del Gato y Torres Bermejas. Collaborò con moltissimi artisti. Per una decina di anni collaborò con Paco de Lucía, e lavorò anche con Antonio Ruiz, Manuela Vargas, Juana Amaya, María Pagés, Israel Galván, Manolete, Lola Flores, Farruco, Matilde Coral, Camarón de la Isla, Manolo Sanlúcar e Enrique Morente fra gli altri.
Israel Galván, dopo una lunga e fruttuosa collaborazione e una grande amicizia, lo rimise a ballare in Metamorfosi, nel 2000, nel ruolo simbolico del padre del suo personaggio.
Possiamo ammirare il suo baile in Rito y Geografía del Baile.
Nell’ultimo decennio fu molto richiesto in festival internazionali per impartire corsi intensivi di compás e percussioni. Il suo ultimo trionfo fu l’intervento nella deliziosa produzione di “Dime” di Javier Barón, nella quale ancora una volta si mise in tasca il pubblico con i suoi giochi di mano e l’ingegnosa percussione prodotta con un gigantesco giara, persino da dentro di essa.

Non fu il primo ad introdurre il cajón peruviano nel flamenco, però senz’ombra di dubbio fu colui che maggiormente lo rese popolare, e oggi, dopo 20 anni, sono pochi i gruppi che non includano il cajón. Nessuno lo ha mai impiegato con maggior gusto e consapevolezza di Manuel Soler, per cui probabilmente l’artista sarà ricordato soprattutto per questo, che era solo un aspetto della sua maestria.

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Jorge Pardo  https://mosaicoflamenco.com/jorge-pardo/ Wed, 25 Jul 2018 16:23:36 +0000 https://mosaicoflamenco.com/?p=246 Jorge Pardo   A quattordici anni inizia i suoi studi nel Real Conservatorio di Madrid. Vivamente interessato dal jazz, realizza i suoi primi concerti con gruppi universitari. Anni dopo ha opportunità di lavorare con musicisti...

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Jorge Pardo

 

A quattordici anni inizia i suoi studi nel Real Conservatorio di Madrid.

strumentista di musica flamenca Jorge Pardo 

Musicista Jorge Pardo

Vivamente interessato dal jazz, realizza i suoi primi concerti con gruppi universitari. Anni dopo ha opportunità di lavorare con musicisti professionisti come Jean Luc Vallet, Peer Wyboris, Tete Montoliu, Lou Bennet, Slide Hampton, Pony Polindexter, David Thomas, Pedro Iturralde o Al Lewitt.
Dopo aver preso parte al gruppo del brasiliano Jayme Marques, si decide a fare 
la sua propia musica ed insieme a Pedro Ruy Blas fonda il gruppo Dolores, che avrebbe segnato uno degli esperimenti più importanti dei gruppi spagnoli di fine 
anni settanta.
Conosce Paco de Lucía e rapidamente prend3e a far parte del suo gruppo 
realizzando estese gire in Europa, Giappone e America, dividendo il palcoscenico 
con figure del jazz di livello internazionale.
Nel 1982 si profila come uno dei più grandi talenti nel ambito del jazz-fusion 
dalle sonorità latine. Registra il suo primo album da solista con Carles 
Benavent e Joan Bibiloni.
Nell’86-87 gira il mondo con il Paco de Lucía Sextet.
Nel 1988 forma quartetto con Miguel Angel Chastang, Carlos Carli y Ximo Tebar, 
attuando in tutta la Spagna.
Nel 1989 lavora con il gruppo Flamenco Fusión. Lo stesso anno suona coi 
brasiliani Nana Caymmi y Wagner Tiso nel Festival di Montreux, concerto che è 
stato registrato e pubblicato da Polygram Internacional.
A luglio del 90 è invitato, insieme a Carles Benavent, per suonare con il 
pianista Gil Goldstein, il percussionista Don Alias ed il batterista Alex Acuña, in un concerto speciale della TV Svizzera, che avrebbe dato luogo a una serie speciale di apparizioni di questo ensemble a Nueva York in Ottobre di quello stesso anno, nel 1991 con la stessa formazione registra per l’etichetta Blue 
Note.
Nello stesso anno registra un disco dal titolo Socco con il trio 
Bismut-Paillard-Roucan e realizza varie attuazioni con Ur, formazione arabo-giudea con Bismut e Nabil Ibn Kalidhi.

Musicista di musica flamenca Jorge Pardo 

Jorge Pardo

Nel giugno del 92 si presenta al Town Hall di New York insieme a Carles Benavent e Flamencos Invitados all’interno del programma New Music Seminar. Nel Luglio dello stesso anno si esibisce con la Big-Band della televisone tedesca nel progetto Jazzpaña, Flamenco-Jazz, alla guida di un gruppo spagnolo che si presenta nel Philarmonic Concert Hall di Colonia e nel Festival di Montreux.
Prende parte al gruppo di Carles Benavent, insieme a Joan Albert Amargós, Tino 
Di Geraldo, Gil Goldstein, Rubem Dantas e Othello Molineux.

Il suo linguaggio musicale e le sue composizioni sone raccolte in dischi come Jorge Pardo; El Canto de Los Guerreros; A mi Aire; Las Cigarras Son Quizá Sordas; 10 de Paco (con Chano Domínguez); Veloz Hacia su Sino; El Concierto de Sevilla (insieme a Benavent e Di Geraldo); Vida en Catedrales e De Dos en Dos (insieme a Tomás San Miguel) 2332 ed il suo più recente lavoro Mira.
Le sue collaborazioni con le più importanti figure del flamenco hanno lasciato 
un’impronta incancellabile del suo modo personale di intendere la musica 
attraverso il suo flauto ed i suoi sassofoni.
Nel 2003 partecipa al progetto La Fábrica de Tonadas di Santiago Auserón, 
insieme a Chano Domínguez, Javier Colina, Jordi Bonell e Marc Miralta, ed attùa 
nel Festival di Jazz di Vitoria con Pat Metheny.
Nel 2004 si incorpora a la tournée internazionale di Chick Corea chiamata 
Touchstone tour, con Carles Benavent, Tom Berchtlein e Rubem Dantas, registrando l’álbum “Rhumba Flamenco”, edito nel 2005

 

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Chano Dominguez https://mosaicoflamenco.com/chano-dominguez/ Wed, 25 Jul 2018 16:17:16 +0000 https://mosaicoflamenco.com/?p=241 Sebastián “Chano” Domínguez Lozano Sebastián “Chano” Domínguez Lozano nasce a Cádiz il 29 Marzo 1960. In tenera età entra in sintonia con la musica: suo padre, grande amante del flamenco, all’ età di otto anni...

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Sebastián “Chano” Domínguez Lozano
strumentista Sebastián “Chano” Domínguez Lozano

musicista “Chano” Domínguez Lozano

Sebastián “Chano” Domínguez Lozano nasce a Cádiz il 29 Marzo 1960. In tenera età entra in sintonia con la musica: suo padre, grande amante del flamenco, all’ età di otto anni gli regala una chitarra con la quale comincia a sperimentare suonando a orecchio. A dodici anni incontra le tastiere, sua vera passione, con l’organo della sua parrocchia. Nel giro di poco comincia a suonare in gruppi di musica folk e commerciale.
A diciotto anni fa parte del gruppo Cai, pionieri di quello che verrà definito alla fine degli anni settanta come rock 
andaluso; con questo gruppo inciderà tre dischi. Ma la sua vera attrazione era per il linguaggio musicale del jazz al quale sempre più 
si andava avvicinando. Dopo lo scioglimento di Cai, Chano entra a far parte di Hiscadix, formazione mitica del jazz spagnolo.
Comincia a farsi una solida reputazione: nel 1986 vince la “Muestra Nacional de Jazz para Jóvenes Intérpretes”, la sua 
presenza comincia ad essere avvalorata in festival internazionali e questi gli danno la solidità per la sua prossima 
avventura in solitario.
Nel 1992 forma il suo trio con Guillermo McGill alla batteria e Javier Colina al contrabbasso e comicia a sviluppare l’idea 
che gli ronzava in testa da anni: la fusione tra Jazz e Flamenco.
Nel 1993 vede la luce “Chano” il risultato di anni di ricerca personale, si tratta di qualcosa di nuovo nel terreno della 
jazz-fusion, dove non cadere su  “sentieri percorsi” diventa sempre più difficile. Le melodie di Chano sono flamenco con 
swing, un’interpretazione di tecnica jazzistica e base tradizionale.
Nei quattro anni che intercorrono tra i suoi primi due lavori discografici personali Chano collabora alla registrazione di 
“10 de Paco” di Jorge Pardo del 1994 e “Coplas de Madrugá” di Martirio nel 95.
La fama delle sue collaborazioni si estende a Ana Belén in “Lorquiana” nel 1997; la colonna sonora di “Siempre hay un camino 
a la derecha” di José Luis García Sánchez , 1997; una spettacolare collaborazione con Javier Paxariño e Hozan Yamamoto in 
“Otoño” nel 1999.

strumentista di musica flamenca Sebastián “Chano” Domínguez Lozano

Musicista Sebastián Chano Domínguez Lozano

Nel 1996 esce “Hecho a Mano”. Questa volta si dedica alla sperimentazione con chitarristi e, nonostante le ottime critiche, Chano arriva alla conclusione che “la chitarra ed il pianoforte non legano bene”, come afferma in alcune interviste.
Nel 1997 appare “Directo a Piano Solo”, registrato in presa diretta al Café Central di Madrid, che gli fa vincere il premio 
al miglior cd di jazz del 1998 della rivista “Cuaderno de Jazz” oltre che il “Premio de la Música al Mejor Álbum de Jazz” 
sempre nello stesso anno. Nel 1999 esce “Imán” un nuovo passo verso la sua concezione del jazz flamenco. Vince lo stesso premio dell’anno precedente al miglior album di jazz. Per questa opera si avvale della collaborazione di Enrique Morente, Luis de la Pica, Blas Córdoba, e del suo solito trio.
Lo scossone internazionale definitivo, che lo fa conoscere alle masse oltre che agli intenditori arriva nel 2000, con la sua 
partecipazione nel film “Calle 54” di Ferando Trueba. 

Registrandone la colonna conosce alcuni musicisti con cui collaborerà intensamente come Paquito D’ Rivera o Jerry González, 
con loro condividerà tournée, autobus e jam session.

Sempre nel 2000, Chano produce e dirige la registrazione del CD “Tú no Sospechas” insieme con Marta Valdés, compositrice cubana.
Il lavoro che ne consegue è “Oye cómo viene” del 2002, lezione magistrale di jazz, flamenco e ritmi latini. 
In questo disco Chano abbandona la formazione classica del trio per formare un settetto, risultato appunto della sua esperienza con i musicisti di “Calle 54”. Questa nuova formazione gli permette una gamma tonale molto più ampia, dei cromatismi intensi che riempie di allegria e luce i suoi temi. Il disco riceve la nomination per il 
Grammy nella categoria Jazz Latino. Viene registrato anche un dvd diretto da Fernando Trueba dal titolo “Mira Como Viene”.
Chano si stabilisce a Barcelona ed è oramai un’indiscutibile

strumentista di musica flamenca Sebastián “Chano” Domínguez Lozano

Musicista Sebastián “Chano” Domínguez Lozano

figura del panorama internazionale del jazz.
Nel 2003 arriva “Diez años con Chano Domínguez”, che include pezzi inediti, retrospettiva ricompilatoria di questo autore che 
ha ritagliato uno spazio alla Spagna nel panorama jazzistico internazionale.
Nel 2004 incide due nuovi lavori; “Acoplados”, un nuovo duo con Martirio; “Con Alma”, che viene inciso a New York, è un 
ritorno al trio con George Mraz e Jeff Ballard.
Chano Dominguez  ha condiviso il palcoscenico con moltissimi personaggi di punta del panorama jazzistico internazionale e ha 
collezionato successi in tutto il mondo, incontrando i gusti del pubblico e della critica.

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Carles Benavent https://mosaicoflamenco.com/carles-benavent/ Wed, 25 Jul 2018 15:37:13 +0000 https://mosaicoflamenco.com/?p=236 Carles Benavent, Barcellona 1954 Carles Benavent nasce a Barcellona il primo marzo 1954. Nel 1967 forma insieme a Salvador Font ed Emili Baleriola il gruppo di blues-jazz-rock Crack, dal quale nel 1969 sarebbe sorto...

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Carles Benavent, Barcellona 1954
strumentista musicista percussionista di musica flamenca Carles Benavent

musicista Carles Benavent

Carles Benavent nasce a Barcellona il primo marzo 1954. Nel 1967 forma insieme a Salvador Font ed Emili Baleriola il gruppo di blues-jazz-rock Crack, dal quale nel 1969 sarebbe sorto il gruppo Máquina che fu un mito nella musica spagnola d’avanguardia di quell’epoca.
Realizza studi di contrabbasso ed armonia presso il conservatorio di Barcellona. Tra il 1973 ed il ’74 alterna lavori con gruppi rock, jazz e musica brasiliana con la cantante Erica Norimar.
Nel 1975, insieme a Salvador Font, Joan Albert Amargós, Mathew Simon, Jaume Cortadellas e Jordi Bonell, fonda il gruppo “Música Urbana” che è considerato il gruppo jazz-rock più importante mai esistito in Spagna. Nel 1980 realizza gire in tutto il paese con le più distaccate formaziono jazzistiche insieme a musicisti del calibro di Kitflus, J.L. Medrano, Tito Duarte, Manolo Morales e Max Sunyer.
Nello stesso anno entra a far parte del gruppo di Paco de Lucía realizzando tourneé in Europa, America e Giappone. In questo gruppo entra in contatto con musicisti come Jorge Pardo, Rubem Dantas, Pepe de Lucía e Ramón de Algeciras.
Con Chick Corea, nel 1982, incide due album e realizza una tourneé mondiale. Nel 1983 suona con il quintetto di Jorge Pardo con cui incide altri due dischi. Lo stesso anno registra il suo primo lavoro da solista e debutta con il suo proprio gruppo nel “IV Festival Internacional de Jazz de Madrid”. Nel 1985 pubblica il suo secondo lavoro personale insieme a a Joan Albert Amargós, mentre il suo primo viene pubblicato in Germania Austria e Svizzera.
Lo stesso anno partecipa ne festival internazionali di Istambul e Cork.
Nel 1986 partecipa al festival di Grenoble. Riceve anche il premio speciale della critica rilasciato da Radio Nacional, TVE e dalla rivista “Quártica Jazz”.

Carles Benavent

Carles Benavent

Durante gli anni 1986 e ’87 gira il mondo con il “Paco de Lucía Sextet” e collabora con il violinista francese Didier Lockwood.
Nel 1989 lavora con il gruppo Flamenco Fusión e con il Max Sunyer Trío. Quest’anno registra il suo terzo disco con la collaborazione di Didier Lockwood.
Nel 1990 viene invitato con Jorge Pardo, per attuare con il pianista Gil Goldstein, il percussionista Don Alias ed il batterista Alex Acuña in un concerto speciale della televisione svizzera; questa formazione da origine ad una serie di apparizioni nell’ottobre dello stesso anno che culminano con la registrazione di un disco per la Blue Note.
Nel Luglio del 1991 viene invitato a suonare in un concerto speciale con Miles Davis e Quincy Jones nel festival di Montreux.
Nel giugno del ’92 si presenta nel Town Hall di New York insieme a Jorge Pardo e Flamencos invitati al New Music Seminar. In luglio partecipa al progetto tedesco Jazzpaña, flamenco jazz,
insieme alla Big-Band della televisione Tedesca, alla testa di un gruppo di invitati Spagnoli.
Nel ’94 riceve il titolo di miglior musicista jazz catalano dell’anno.
Nel ’95 edita il suo disco “Agüita que corre” con il quale riceve grande successo a Parigi con il gruppo che guida insieme a Jorge Pardo.
Riappare al festival di Jazz Europeo di Getxo con una nuova formazione che include alcuni dei più interessanti musicisti europei ed americani del momento; ci sono i collaboratori di sempre della sua generazione: Joan Albert Amargós, Jorge Pardo, Rubem Dantas; insieme a loro anche il geniale percussionista francese Tino di Geraldo oltre che gli americani Gil Goldstein, (tastierista e acordeon) collaboratore nel disco anteriore di Benavent; ed Othello Molineaux, lo steel drum dell’ antico gruppo di Jaco Pastorius.

strumentista musicista di flamenco Carles Benavent

Strumentista Carles Benavent

Con questo gruppo realizzerà gire in Spagna nel 1999.
Nel 2001 edita con Nuevos Medios il suo ultimo disco “Aigua”, dove raccoglie le sue composizioni più intimiste.
Nel 2003 si esibisce con Pat Metheny nel festival di jazz di Vitoria e nel 2004 realizza un’estesa gira internazionale con Chick Corea dal nome Touchstone tour.

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