scuola di flamenco | Mosaico Flamenco https://mosaicoflamenco.com Il portale italiano della cultura del flamenco Mon, 30 Jul 2018 16:04:25 +0000 it-IT hourly 1 Dizionario Flamenco: La T https://mosaicoflamenco.com/dizionario-flamenco-la-t/ Mon, 30 Jul 2018 16:04:25 +0000 https://mosaicoflamenco.com/?p=316 Le parole che iniziano con la T § Tablao Termine andaluso per Tablado, indica l’assito, il pavimento di legno, il palco. Per estensione il termine si usa per definire i locali in cui è situato...

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Le parole che iniziano con la T

§ Tablao
Termine andaluso per Tablado, indica l’assito, il pavimento di legno, il palco.
Per estensione il termine si usa per definire i locali in cui è situato un tablao e che offrono uno spettacolo di Flamenco come in un piccolo teatro, nella scia dei vecchi “cafés cantantes”.
Di solito i tablaos sono il luogo in cui il turista incontra lo spettacolo Flamenco, tanto che si sono molto diffusi proprio insieme con la diffusione del turismo di massa. Ve ne sono un po’ di tutti i tipi, da quelli assolutamente seri, che esibiscono grandi artisti a quelli dedicati ai turisti, che offrono spettacoli di cliché commerciale.
Maneggiare con cura!

§ Tacon
Tacco della scarpa.

§ Taconeo o Zapateado
“Lavoro” di tacchi. Indica in realtà per estensione il fatto di produrre suoni con i piedi.

§ Tambor
Tamburo.
Nella tecnica della chitarra indica un effetto percussivo che si produce tirando la sesta corda, la più grave, verso il basso in modo che si scontri con la quinta, come avviene ad esempio por Tarantos. Suona davvero come una falsa percussione, di tono molto grave, mentre si suona il rasgueo.
Un altro effetto percussivo si può produrre facendo rimbalzare il pollice in tutta la sua lunghezza sulle corde per stoppare il suono.

§ Tambores
Cilindretti di accordatura sui quali vengono avvolte le corde della chitarra per dare loro la giusta tensione.

§ Tapa armónica
Parte frontale della cassa armonica della chitarra, dove si trova il ponticello. Normalmente fatta in legno d’abete o cedro per le ottime qualità sonore dei due legni.
Questi legni permettono, parallelamente alla loro venatura una trasmissione del suono molto rapida, pari a circa 10 volte quella dell’aria.

§ Tapao

Modo di suonare la chitarra tappando tutte le corde per non produrre melodia ma solo ritmo. Vedi Palo Seco.

§ Tarab
Equivalente arabo del termine Duende, ma con valenze senz’altro più mistiche se non addirittura dichiaratamente religiose, indica uno stato di estasi prodotto dal canto. Chi è in questo stato può stracciarsi le vesti, rompersi brocche in testa, e rotolarsi per terra…

§ Tembleque
Un rapidissimo suono prodotto alternando i tacchi senza altro movimento nel corpo. Produce un tremolio.

§ Temple
Accordare la voce per sintonizzarla con il tono della chitarra producendo anche soltanto un breve Ay. Il fenomeno si ritrova nella musica araba.

§ Templar
Nel gergo flamenco è sinonimo di accordare.

§ Tensar
Atto di tirare le corde per far loro acquisire il “carattere” che devono avere senza mandarle fuori tono.

§ Tercios
Indica ognuno dei versi della letra. Il termine deriva dal fatto che “tercio“, originariamente, si chiamava ognuno dei versi che componevano una letra di  soleá di tre versi, nella quale, appunto, ogni verso era un terzo. Da qui, si cominciò a definire “tercio” qualunque verso cantato, in qualunque palo, che si potesse distinguere dal verso seguente o precedente. La durata di un tercio non è costante, e sta al cantaor la libertà di legarli fra loro, ripeterli, prolungarne uno o abbreviarne un altro durante l’esecuzione.

§ Ternario
Ritmo che si suddivide in unità semplici di tre tempi.

§ Tirititrán
Suono usato come tipico modo di introdurre il cante por Alegrias. E’ una specie di simbolo del cante flamenco stesso, che è infatti stato scelto come nome per locali, performances, programmi televisivi legati al flamenco.

§ Tocaor
Il termine indica chi si esibisce suonando la chitarra. E’ diverso da “guitarrista”, che indica chi suona soltanto, perché il tocaor suona e compone.

§ Tocar apoyando
Suonare appoggiando. Schiacciare una corda lasciando il dito a riposare sulla corda sottostante. La tecnica si usa nel Picado (vedi).

§ Tocar sin apoyar
Suonare senza appoggiare. Dopo aver suonato una corda, il dito se ne stacca e termina il suo percorso in aria “recorrido en el aire”.

§ Tocaor
Si definisce così soltanto il chitarrista Flamenco. Il chitarrista generico viene detto Guitarrista.

§ Tono
Il tono è la distanza tra due note come Do e Re e quindi è una differenza di altezza tra 2 suoni.
Il termino “tono” viene anche usato in modo più generico per indicare una singola nota o un accordo.
Nel flamenco il cantaor può chiedere al chitarrista “dame tono”, per indicare di dargli gli accordi o una nota di riferimento per templar (intonare) il cante nel palo scelto.

§ Toque
Tocco. Tutto ciò che si riferisce al suonare la chitarra.
In particolare indica l’interpretazione Flamenca del modo di suonare la chitarra.
Può essere basato su una ritmica precisa (come ad esempio ne los Tangos), per cui si definisce toque a compás o lavorare fuori da schemi ritmici (ad esempio en la Granaina) per cui si definisce toque libre. Il toque libre è il campo principe dell’improvvisazione, quello in cui il tocaor non ha altri limiti che il proprio stesso Duende!
Anche nel toque libre a volte ci sono dei passaggi che seguono una sorta di ritmo, raggiungendo un  picco di espressività per poi ritornare libres.
Questo fenomeno si ritrova nella musica araba, durante le improvvisazioni senza ritmo di uno strumento solista, dette Taqasim, che hanno, sommariamente, questa struttura: inizio in totale libertà dal ritmo, crescendo dell’espressività, raggiungimento di un acme con comparsa di una certa struttura ritmica, ritorno alla libertà.

§ Traje de Gitana o de Flamenca
Vestito tradizionale popolare andaluso che si usa nelle ferias. Comprende obbligatoriamente la sottogonna (enagua) e lo scialle (mantoncillo). Cambia con le mode e anche varia parecchio a seconda del livello sociale di chi lo indossa.

§ Transportar
Spostare un brano musicale cambiandone la tonalità senza modificarne gli intervalli. Si ottiene facilmente con la chitarra mettendo il capotasto (Cejilla).

§ Traste
Tasto della chitarra.

§ Trémolo
Tecnica della chitarra nella quale il chitarrista suona una nota grave seguita da 3 o 4 rapide ripetizioni della stessa nota più acuta, dando l’impressione di ascoltare due chitarre che suonino insieme.
Il tradizionale metodo di esecuzione nella chitarra flamenca vede in rapida successione pollice, indice, anulare, medio, indice.

§ Tronío
Pronuncia Andalusa di tronído. Lett. Scoppio, fragore, rombo del tuono.
Nel flamenco si usa per indicare chi si fa notare per caratteristiche positive particolari: bellezza, temperamento o espressività artistica.
Si usa anche per indicare riunioni in cui i partecipanti, artisti e/o spettatori, abbiamo qualità eccezionali.

 

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Basi e strutture dell’arte flamenca https://mosaicoflamenco.com/basi-e-strutture-dellarte-flamenca/ Mon, 30 Jul 2018 15:47:56 +0000 https://mosaicoflamenco.com/?p=279 Novellino del Flamenco? Consigli pratici : Forse ti sarai dimenato in disco con gli intramontabili pezzi dei Gipsy King… Può essere un inizio, ma diciamo che vengono considerati quantomeno un fenomeno limitrofo al flamenco,...

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Novellino del Flamenco?

Consigli pratici :

Forse ti sarai dimenato in disco con gli intramontabili pezzi dei Gipsy King… Può essere un inizio, ma diciamo che vengono considerati quantomeno un fenomeno limitrofo al flamenco, se non addirittura, dai più cabales, antiflamenchi oltre che dannosi. Ricordiamoci che sono stati un fenomeno ultracommerciale e che di loro non si parla più da circa un decennio, se sono stati intelligenti si saranno comperati un’isoletta !

Forse sarai anche andato a vedere uno spettacolo del mitico Joaquin Cortes… può starci, Joaquin Cortes è un gitano, viene da una scuola classica, conosce con grandissima profondità il flamenco che è parte inscindibile della sua gente e del suo sangue… semplicemente ha deciso di fare altro, quando Joaquin Cortes deciderà di tornare al flamenco lo aspetteremo tutti a braccia aperte !

Piccola digressione, i gitani, -antropologicamente parlando- la camicia se la strappano per motivi seri: come per festeggiare la verginità della sposa, o magari prima di darsi una coltellata… e non per buttarla in pasto a un orda di sbarbine deliranti.

Ed ora parliamo di flamenco:

Il flamenco è qualcosa di veramente antico e ancestrale… in queste pagine puoi scoprirne la storia, puoi iniziare a renderti conto che è un’arte talmente vasta che una sola vita non può bastare per conoscerla in ogni sua piega.

Ma se stai iniziando, non andare a comperare i dischi degli artisti storici degli anni ’30, ’40 o ’50, non perché non siano flamenchi, sono flamenchissimi, ma forse sei tu a non essere ancora abbastanza abituato alle sonorità del flamenco da poterli comprendere… non disperare e continua a leggere per favore !

Esiste nelle più grandi catene italiane (Messaggerie Musicali, Ricordi, Virgin,  Mondadori, Feltrinelli, Fnac, anche se da fnac sono messi un po’ meglio) nelle sezioni etnic & world music una serie di spazi denomitati ‘Flamenco’. Nella maggior parte dei casi bisognerebbe aggiungere la dicitura ‘Spazzatura’, o a scelta trash, junk o punk, per denominare la quasi totalità della roba che viene commercializzata lì dentro, con titoli evidentemente scelti a caso da addetti inesperti o mandati da case discografiche criminali che pubblicizzano artisti sconosciuti (che avranno firmato un contratto di -schiavo a vita-), oltre che mediocri.

Quindi, se quello che vuoi è Flamenco, non comperare niente con la dicitura ‘flamenco chillout’ o ‘flamenco light’ o roba del genere: tra questa roba e il flamenco ci passa la differenza che c’è tra un big mac e una fiorentina alla griglia! -se preferisci il big mac esci immediatamente da questo sito per favore-

La cosa comunque sta lentamente migliorando, è per quello che consigliamo a chi non abbia un negozio di flamenco di fiducia sotto casa (lo stivale intero pare esserne pieno) di andare quantomeno da fnac, che è una catena francese da molti anni ben radicata anche in Spagna… abbiamo trovato un effetto positivo della globalizzazione!

Fondamentale nel tuo percorso di avvicinamento al flamenco è anche la cultura musicale di riferimento dalla quale arrivi, per sceglierti il ‘tipo di flamenco’ che potrebbe piacerti e che potresti ascoltare in un primo momento: difatti negli ultimi quarant’anni è cresciuta tutta una generazione di grandissimi artisti flamenchi che ha portato il flamenco in ogni angolo del globo sperimentando e creando fusione col jazz, col blues, con la musica latina, con la musica araba, con la musica indiana e con molti altri generi ottenendo veramente dei grandissimi risultati. Questa nuova generazione, oramai ampiamente matura, in un primo momento venne molto criticata dai genitori -sono quasi tutti figli d’arte dei vecchi flamenchi tradizionali che hanno sempre predicato il flamenco puro per il quale abbiamo un grandissimo amore, oltre che rispetto-, ma c’è da dire che se il flamenco non si fosse evoluto probabilmente sarebbe un’arte moribonda o comunque relegata a pochissimi intenditori.

Quindi riassumendo, per avvicinarsi al flamenco :

*Avvicinarsi attraverso sonorità e stili che in parte possano già esserci familiari e, come in qualsiasi cosa che ci è nuova, non cominciare dalle cose troppo antiche, che sono un po’ ostiche e complicate: faremmo fatica a comprenderle.
*Evitare le registrazioni delle feste di paese e di conseguenza i titoli tipo ‘Las Mejores Sevillanas Rocieras’, o ‘La Hermandad de La Virgen de la Macarena canta los mejores Fandanguillos de la romeria’: Questa roba, piacevolissima da vivere e da ascoltare durante le feste, fa parte del folklore andaluso e non del flamenco. Molto spesso trattano temi legati alle feste religiose e per noi potrebbero essere di squisito interesse… antropologico! Ricordatevi che se tra spagnoli e italiani ci si definisce ‘cugini’ molto è dovuto alla similitudine culturale e geografica che c’è tra i rispettivi sud e nord dei nostri paesi, non esistono altre due culture al mondo con una simile analogia. Se vuoi quindi farti un’idea di come potrebbero essere gli spagnoli al sud pensa alla nostra gente della Campania, della Calabria, delle Puglie o delle isole; cosiccome molto probabilmente in un catalano o un basco riconoscerai il lombardo o il piemontese.

Tornando alla musica :
*Evitare, come già detto, tutto ciò che viene propinato come similflamenco, Ottmar Liebert compreso! C’è chi è convinto che il flamenco sia una cosa troppo dura: non è così, fidatevi, esistono stili che una volta che li conosci e li apprezzi, come il cante jondo, hanno la capacità di strapparti le budella o farti mettere a piangere; così come esistono stili, come bulerias, alegrias e cantinas, sincopati e allegri che ti fanno entrare il ritmo nel sangue; altri generi come i fandangos che ti fanno scoprire le radici dell’anima rurale andalusa.

Concludendo questi sono i dischi che ti consigliamo:

Paco De Lucia

Paco De Lucia

L’ultimo lavoro di quello che è considerato il più grande maestro di tutti i tempi, in questo disco si sbizzarrisce dando fondo alla sua creatività. Se il tuo interesse è per la chitarra, per avere un’iniziale idea del lavoro di Paco altri dischi che dovresti ascoltare potrebbero essere ‘Luzia’ più melodico e orecchiabile,  ‘Zyryab’ che è un disco di grandissimo impatto. ‘Siroco’ che è forse considerato dagli ‘addetti’ il più grande disco di Paco de Lucia, vale la pena sicuramente averlo, anche se, torno a dire, Zyryab è più adatto ad un pubblico non prettamente flamenco; vi partecipa il grandissimo pianista jazz Chick Corea.

discografia flamenca Paco De Lucia

Paco De Lucia

Bisogna considerare che Paco ha inciso almeno una ventina di dischi solo per quanto riguarda il suo lavoro in ambito flamenco…come detto queste proposte sono una piccola scelta per neofiti all’interno del lavoro di uno straordinario artista con una carriera che dura da oltre un cinquantennio.

camaron

camaron

Camaron non può non essere ascoltato se si ha la pretesa di addentrarsi nel flamenco. Anche se, come primo ascolto, può risultare come un pugno nello stomaco. Avendo però un’idea di Camaron e Paco possiamo tracciare una prima linea di suddivisione tra il flamenco ‘antico’ (fino agli anni ’60 del novecento) ed il flamenco odierno. Camaron e Paco sono stati precursori di questo rinnovamento. ‘Potro de Rabia y Miel’ è il suo ultimo disco. Vale la pena dare un’occhiata alla sua biografia.

 

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Sara Baras https://mosaicoflamenco.com/sara-baras/ Wed, 25 Jul 2018 14:59:42 +0000 https://mosaicoflamenco.com/?p=222 Sara Baras Sara Baras nasce a Cádiz, nel 1971, e a 8 anni si trasferisce a nella vicina San Fernando, dove comincia i suoi studi artistici nella accademia di baile flamenco di sua madre,...

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Sara Baras
bailaores flamenchi Sara Baras

Sara Baras

Sara Baras nasce a Cádiz, nel 1971, e a 8 anni si trasferisce a nella vicina San Fernando, dove comincia i suoi studi artistici nella accademia di baile flamenco di sua madre, Concha Baras.
Entra a far parte del gruppo “Los Niños de la Tertulia Flamenca”, con il quale partecipa a numerose esibizioni e giunge a ballare per la regina di Spagna, Doña Sofía.
A 18 anni vince il primo premio della televisione spagnola, la TVE, “Gente Joven”.
Nel 1989 balla con la Compañía di Manuel Morao, esibendosi nel Festival di Teatro Flamenco Alhambra 89, a Granada, e nel 1991, con questa stessa compagnia rimane in cartello per due mesi interi in un teatro di Parigi.
Nel 1992 si esibisce in coppia con Javier Barón, partecipando alla Biennale della Danza di Lione e danzando al Palazzo dei Congressi di Parigi.
Durante la Expo 92 di Sevilla, Sara Baras balla nello spettacolo di Manuel Morao all’Auditorio de la Cartuja  e lo stesso spettacolo viene portato in scena al Teatro Town Hall di New York.
Successivamente si esibisce a  Genova con lo spettacolo “Mira qué Flamenco”, al Teatro Verdi.
Nel 1994, balla accompagnando Enrique Morente nell’ambito della Semana Flamenca de la Caja de Avila, e nello stesso anno balla anche per la compagnia di Paco Peña, effettuando una tournée in tutta Europa.
Partecipa nello stesso anno ad uno spettacolo nel teatro Maestranza di Sevilla, nella Bienal del flamenco, nello spettacolo dedicato al bailaor e bailarin Antonio Ruiz Soler..
Nel 1996 entra a far parte della Compañía de Merche Esmeralda, ballando nello spettacolo “Mujeres” che debutta al Teatro Principal di Vitoria, nel Pais Basco, proseguendo la tournée con Madrid, Barcelona, il Festival di Segovia e la partecipazione agli spettacoli estivi della Universidad Complutense di Madrid.
Nella stagione 1996 viene invitata a ballare da Antonio Canales, come artista invitata nel suo spettacolo “Gitano”, che debutta nella Bienal del Flamenco di Sevilla per poi andare in tournée nei principali teatri di Spagna. La colaborazione fra Sara Baras e Antonio Canales continuerà fino all’inizio del 1999.
Nel 1997 finalmente Sara Baras forma la sua propia compagnia, partecipando allo spettacolo di chiusura del XXXVII Festival del Cante de las Minas di La Union, Murcia, ottenendo un consenso unanime di critica e di pubblico.
Nel 1998, la sua compagnia, composta da 7 musicisti e da  7 bailaoras, 8 con Sara, presenta lo spettacolo “Sensaciones”, spettacolo dedicato a sua madre Concha Baras, che debutta nell’Auditorio de Murcia, e lo spettacolo “Cádiz-la isla” che debutta al teatro Maestranza nella Bienal di Sevilla .
Nel 1998 la compagnia di Sara Baras si esibisce al Festival de Evian, diretto dal Maestro Rostropovich.
Alla fine dello stesso anno presenta in televisione, alla TVE, il programma “Algo más que Flamenco”,  dapprima per 13 puntate, poi per altre 26.
Nel 1999 partecipa al film “Mission Impossible II” con Tom Cruise, ballando nel Patio de la Casa Pilatos di Sevilla.
Nello stesso anno la SGAE (Sociedad General de Autores y Editores, la SIAE spagnola), le riconosce il Premio Max de las Artes Escénicas come miglior interprete di danza.
Sempre nel 1999, Sara Baras debutta con il suo spettacolo “Sueños” al Teatro Villamarta di Jerez, invitando a sua volta some artisti ospiti Estrella Morente e Miguel Toleo.
Ancora nel 1999, Sara Baras è artista invitata nella Compañía Flamenca de “El Güito”.
Sara Baras ha anche preso parte a manifestazioni del mondo della moda, presentandosi nella Settimana della moda di Londra nella sfilata per la collezione di Amaya Arzuaga. Sara Baras ha anche presentato, con le danzatrici della sua compagnia, la collezione di intimo Triumph, con una sfilata danzata che ha avuto grande successo. Ha anche posato per un catalogo di gioielli di Cartier e ha sfilato per Francis Montesinos.

bailaores flamenchi Sara Baras

Sara Baras

Nel 2000 fa una tournée con la sua compagnia in Giappone, Perú, Costa Rica e Panama, Brasile, USA, Colombia, Francia.
Presenta nello sesso anno lo spettacolo “Juana la Loca (Vivir por amor)” alla Bienal di Sevilla e al Gran Teatro Falla di Madrid.
Da 2002 porta in tournée il suo spettacolo “Mariana Pineda” collezionando ovunque successi, cosa che le ha valso il Premio Nacional de Danza nel 2003.
Sara Baras ha partecipato alla Exposición Filatélica Mundial di Madrid, in qualità di rappresentante femminile della danza spagnola, con una edizione limitata di francobolli.
Come artista in questi ultimi anni è talmente richiesta che è molto difficile vederla esibirsi al di fuori dei grandissimi teatri, ed è così impegnata negli spettacoli in giro per il mondo che è quasi complicato poterla vedere nella stessa Spagna.
Nel settembre 2007 debutterà con una nuova versione di Carmen nel Liceo di Barcelona.
Sara Baras, come si nota dalla sua eterogenea biografia, è un personaggio pubblico, di quelli onnipresenti sulla stampa rosa. Il pubblico la adora e ai suoi spettacoli in Spagna si registra sempre il tutto esaurito.
Nei suoi spettacoli mette una cura incredibile, che giunge fin nei minimi particolari: le sue produzioni sono infatti molto belle esteticamente quanto a luci, colori, coreografie, pulizia della qualità del suono, costruzione scenica. Crea immagini pittoriche utilizzando i corpi dei suoi danzatori in movimento ma anche nella statica, offrendo movimenti di scena fantasiosi.
Per i costumi Sara Baras usa sempre abiti molto ampi, a doppia ruota, di seta svolazzante, sovrapponendo tessuti e mescolando ad arte i colori alla ricerca della bellezza.
Questa estrema ricerca della bellezza rende spesso lo spettacolo poco veritiero, e dà risalto al personaggio di Sara Baras più che comunicare emozioni flamenche. Si tratta di una sua indiscutibile scelta personale.
Tecnicamente il baile di Sara è molto energico, forte e di altissima precisione tecnica. Il suo zapateo raggiunge velocità e puliza mirabili e si accompagna ad un uso del corpo elegante e studiato, che ben si accompagna con la sua figura sottile e leggera.
E’ proprio un “animale da palcoscenico”: la sua esperienza di scena è così forte che sa molto bene come guadagnarsi l’attenzione del pubblico e quando strappare l’applauso. Le piace molto creare atmosfere sospese, ballando magari nel silenzio e facendo risuonare una media planta, o lo schiocco delle dita in penombra, per poi esplodere in una ritmica complessa e rapida, in un crescendo di energia e vitalità.
Ha un modo del tutto personale di usare la gonna nel baile, che viene drappeggiata quasi come fosse un manton, appoggiata su un braccio o addirittura annodata.

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Rocío Molina https://mosaicoflamenco.com/rocio-molina/ Wed, 25 Jul 2018 14:54:37 +0000 https://mosaicoflamenco.com/?p=216 Rocío Molina, 1984, Màlaga Rocío Molina a nasce a Málaga nel 1984. A soli tre anni si affaccia al mondo della danza. La sua formazione professionale termina nel 2002 al Real Conservatorio de Danza...

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Rocío Molina, 1984, Màlaga
bailaores flamenchi Rocío Molina

Rocío Molina

Rocío Molina a nasce a Málaga nel 1984.
A soli tre anni si affaccia al mondo della danza. La sua formazione professionale termina nel 2002 al Real Conservatorio de Danza di Madrid in cui si diploma con “matricula de honor”.
Nel 2001 entra nella compagnia di María Pagés per la quale monta una coreografia nello spettacolo “Las Cuatro Estaciones”, che ha fatto tappa in tutta Italia, Giappone, Canada e Statu Uniti, participando anche alla Gala de Andalucía nel City Center di New York.
Nel 2003 Rocío Molina viene di nuovo chiamata a ballare per il Flamenco Festival USA, come solista, insieme a Manuela Carrasco e Chocolate e in duo con Israel Galván.
Nel 2005 presenta il suo primo spettacolo “Entre Paredes” che debutta al Teatro Principal di Vitoria, nel Paese Basco, e fa numerose repliche in Andalucía.
Con la prima edizione del Festival Málaga en Flamenco, sempre nel 2005, la Agencia Andaluza para el Desarrollo del Flamenco la sceglie per la produzione dello spettacolo  “El Eterno Retorno” basato sull’opera di Nietzsche, per la direzione musicale di Juan Carlos Romero, la direzione scenica di Pepa Gamboa e la colaborazione di Pasión Vega e Teresa Nieto. L’opera viene replicata al Festival di Jerez del 2006 ricevendo sempre ottime critiche.
Come artista ospite, Rocío Molina balla nello spettacolo “Bohemio” di Antonio Canales.
Nel 2006 debutta con lo spettacolo “Turquesa como el Limón” al Teatro Pradillo en Madrid, accanto alla bailaora Laura Rozalén.
Balla anche come ospite speciale nello spettacolo di Dorantes al Teatro Lope de Vega di Sevilla, spettacolo con cui si esibisce in tutta Spagna. Alla Bienal de Flamenco di Sevilla del 2006 Rocío Molina partecipa come protagonista allo spettacolo “Andalucía, el Flamenco y la Humanidad” diretto da Mario Maya, insieme con Belén Maya e Rafaela Carrasco accompagnata dal cante di Carmen Linares.
Nel 2007 balla come ospite nella presentazione del nuovo disco di Miguel Poveda a Madrid e a Barcelona.
Sempre nel 2007 accompagna come unica bailaora anche il cante di Chano Lobato durante l’omaggio al grande cantaor che si svolge al Teatro de la Maestranza di Sevilla.
E’ ancora del 2007 “Almario”, per la direzione di Miguel Serrano, che debutta al Festival di Jerez al Teatro Villamarta.

Bailaores flamenchi Rocío Molina

Rocío Molina

Lungo la sua carriera ha ricevuto numerosi premi, fra i quali:
–    premio alla miglior ballerina emesso dal XI Certamen de Coreografía y Danza di Madrid nel 2002;
–    premi El Madroño e Venencia Flamenca “el Mistela” alla miglior Bailaora 2006.
–    Premio della Critica “Flamenco de Hoy” alla miglior Bailaora Rivelazione  2006.
Rocío Molina è la migliore apportazione al flamenco malagueño degli ultimi anni e rispetto al baile si potrebbe dire che sia la migliore bailaora prodotta dalla città negli ultimi 100 anni. Rocío Molina sta evolvendo la sua recerca di uno stile personale: riassume in sé molti caratteri eterogenei ed ha una capacità incredibile di assimilare modi di muoversi e forme diverse per farle proprie, ispirandosi agli altri artisti.
A prescindere dalla sua giovane età, è una bailaora molto inquieta, e il suo baile è carico di tensione, e non pare diretto al pubblico, ma molto introverso.

The post Rocío Molina first appeared on Mosaico Flamenco.]]> Carmen Montañes, Eduardo Serrano Iglesias e Israel Galván https://mosaicoflamenco.com/carmen-montanes-eduardo-serrano-iglesias-e-israel-galvan/ Wed, 25 Jul 2018 14:48:59 +0000 https://mosaicoflamenco.com/?p=208 Carmen Montañes Carmen Montañes Montoya nasce a Sevilla nel 1962. Gitana, Flamenca purosangue, cresciuta in una delle famiglie di più profonda tradizione flamenca, la famiglia Montoya, balla e canta fin dalla più tenera età....

The post Carmen Montañes, Eduardo Serrano Iglesias e Israel Galván first appeared on Mosaico Flamenco.]]> Carmen Montañes

Carmen Montañes Montoya nasce a Sevilla nel 1962.
Gitana, Flamenca purosangue, cresciuta in una delle famiglie di più profonda tradizione flamenca, la famiglia Montoya, balla e canta fin dalla più tenera età.
Comparve ancor bimba nello speciale che il programma televisivo di TVE “Rito y geografía del cante” dedicò ai
bambini del Flamenco.
A soli 7 anni si esibiva con la madre, Carmen Montoya, e a 9 entra a far parte stabilmente della compagnia di famiglia, Los Montoya.
A 15 anni vince il Premio Nacional de Baile flamenco, emesso dalla Cátedra de Flamencología de Jerez.
Ha partecipato alla serie televisiva “El Angel”.
Nel 2000 si è esibita alla Bienal de Flamenco di Sevilla, con la Familia Montoya, come bailaora e cantaora.
Non è una ballerina di scuola, per cui non è certo versatile, ma è molto espressiva e coinvolgente.
Canta anche negli spettacoli e la sua voce è davvero molto jonda.
Sul palco ha molta forza. E’ molto sensuale e grintosa, il suo baile è pieno di salero e riesce ad incantare il pubblico sembrando alta e bella, mentre invece è piccolina. Ovviamente, con un simile carattere, si distingue nel baile por Alegrías.

Eduardo Serrano Iglesias, El Güito

Eduardo Serrano Iglesias, El Güito

Eduardo Serrano Iglesias, El Güito

El Güito è una delle figure più significative del baile flamenco del XX secolo.
Nasce a Madrid nel 1942. Inizia a ballare all’accademia di Antonio Marín Delgado e studia con la Quica, con il soprannome di El Negüito.
Gitanello del barrio-quartiere- del Rastro di Madrid, figlio di una venditrice di biglietti della lotteria, a soli 5 anni vince un concorso per bambini al teatro Madrid. Il chitarrista Pepe Motos, che lo accompagnava, racconta che Güito era tanto minuto e piccolo che il pubblico all’inizio neppure lo aveva visto sul palco.
Debutta da professionista a 15 anni nel Ballet di Pilar López, con la quale lavora fino al 1959, anno in cui vince a Parigi il premio Sarah Bernard.
Dal 1972 al 1975 fa parte del famoso e indimenticabile Trío Madrid con Mario Maya e la moglie Carmen Mora.
Fa parecchie tournée come artista invitato con il Ballet Nacional de España, con la Compagnia di Manuela Vargas, e con il Ballet Español de Madrid.
Balla nelle edizioni del 1984 e del 1985 della Cumbre Flamenca de Madrid e realizza una grande tournée mondiale in Europa e USA con Enrique Morente, Familia Montoya e Serranito.
”Flamenco Puro” del 1989 è uno dei maggiori spettacoli di quell’epoca, nel quale l’artista si esibisce a fianco di Farruco, Manuela Carrasco, Chocolate, Fernanda de Utrera, Juan e Pepe Habichuela.

Partecipa alla Bienal de Arte Flamenco di Sevilla e alla 1ª Muestra de Flamenco Joven, nella quale si esibisce accanto a Camarón de la Isla e a Manolo Sanlúcar.

bailaores flamenchi El Güito

Eduardo Serrano Iglesias

Lavora dappertutto, collaborando con moltissimi artisti: Carmen Linares, José Mercé, Enrique Morente, Antonio Canales…
Ancora con Camarón de la Isla prende parte al Festival Flamenco di Nimes in Francia.
Presenta un omaggio a Carmen Amaya nel Festival de Música y danza di Granada.
Gli viene attribuita la cattedra di Flamencología di Jerez come miglior bailaor flamenco.
Il Festival Flamenco di Madrid gli conferisce il premio Calle de Alcalá, per i suo contributo allo sviluppo del Flamenco a Madrid.
Il suo spettacolo “Raíces gitanas” fa il giro d’Europa.
Nel 2000 presenta “Puro y jondo” accanto a Manolete alla Bienal de Flamenco di Sevilla.

Nel 2001 e 2002 partecipa a ogni sorta di galà e di festival con lo spettacolo “A puerta abierta”.

Si tratta di un artista Flamenco integrale: Maestro, coreografo, interprete.
Armonioso, elegante, sobrio e plastico il suo baile jondo, ortodosso, ha influenzato generazioni di bailores. In particolare, il suo baile por soleá ha fatto scuola e verrà ricordato nella storia del Flamenco.
Compare anche in alcuni film.

 

Israel Galván

bailaores flamenchi Israel Galván

Israel Galván

“E’ il più antico dei bailaores giovani”, dice di lui Enrique Morente. Ed è verissimo, perchè Israel Galván conosce le cose del baile antico tanto quanto è in grado di scovare un gesto flamenco nella danza butho o nello yoga o nelle arti marziali.
Fra i rigidi canoni storici e il formalismo moderno, Israel Galván si distoglie dai percorsi battuti, stravolgendo i canoni, ma per farlo usa i canoni stessi della più pura tradizione del baile flamenco, tenendo sempre in mente nelle sue creazioni il lavoro dei grandi.
Israel Galván viene ispirato per le sue creazioni da tutto ciò che lo circonda, da tutto ciò che lui “vede flamenco”, sia esso un film, una partita di calcio, una coreografia di danza classica o un quadro di Dalí.
I suoi colleghi lo adorano e siedono sempre fra il pubblico nei suoi spettacoli.
Senza dubbio il lavoro di Israel Galván ha segnato un punto di non ritorno: dopo di lui il baile flamenco si apre a nuovi orizzonti.

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I miti del flamenco: Angelita Vargas e Antonio Canales https://mosaicoflamenco.com/i-miti-del-flamenco-angelita-vargas-e-antonio-canales/ Tue, 24 Jul 2018 15:42:48 +0000 https://mosaicoflamenco.com/?p=193 Angelita Vargas  Inizia la sua carriera a soli tre anni. A otto già si esibiva in festival in tutta la Spagna, conosciuta da tutti come “La Gitanilla”. Lavora nel tablao di Madrid, “Las Brujas”...

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Angelita Vargas 

bailaores flamenchi Angelita Vargas 

Angelita Vargas

Inizia la sua carriera a soli tre anni. A otto già si esibiva in festival in tutta la Spagna, conosciuta da tutti come “La Gitanilla”. Lavora nel tablao di Madrid, “Las Brujas” e partecipa all’acclamato spettacolo “Flamenco Puro” che ha un successo enorme a Parigi, durante il Festival d’Automne, e a New York, dove rimane un’intera stagione a Broadway.

Insieme con la sua famiglia  balla al Teatro Lope de Vega nell’ambito della VI Bienal de Arte Flamenco di Sevilla. Interviene come solista nello spettacolo “La diosa”, rappresentato a Madrid e a Sevilla.
Nel 1997 balla al Teatro Lope de Vega con Aurora Vargas nello spettacolo “Azabache y Coral”. Nel 1998 balla in “Huellas: Antología de un tiempo” al Teatro de la Maestranza di Sevilla. Alla Expo di Lisbona del 1998 presenta il suo gruppo e fa una tournée nell’ambito del progetto “El Flamenco y el Son Cubano” promosso dalla Diputación di Sevilla.
Nello stesso anno fa una lunga tournée in Giappone con la sua compagnia e ottiene grande successo alla  Queen Elisabeth Hall di Londrae al National Concert Hall di Dublino.

Alla X Bienal de Arte Flamenco, partecipa con il suo gruppo allo spettacolo “Extremo Puro”, che sottolineava il particolare stile della sua andalucia natale.

Nel 1999 Angelita riporta il suo gruppo al Teatro Lope de Vega d Sevilla, nell’ambito del Ciclo Noches Flamencas, e porta in Olanda lo spettacolo “Una noche de flamenco puro”.
Interviene anche nel Festival Musiktriennale di Colonia, evento tedesco di massimo prestigio.

Antonio Canales, 1961, Sevilla

bailaores flamenchi Antonio Canales

Antonio Canales

“Oggi chi capisce davvero il flamenco è colui che ha un cuore grande”
Figlio della bailaora Pastora de los Reyes, allieva di Enrique el Cojo, e nipote del cantaor José Canales, Antonio Gómez de los Reyes nasce nel 1961 a Siviglia e già nei suoi geni è segnato il suo destino nel mondo del Flamenco.
Lavorò ancora ragazzino come operaio in una fabbrica, e a soli 19 anni fu scelto come ballerino per il Ballet Nacional. Si trasferì a Madrid, dove giunse ad essere solista del Ballet Nacional per tre anni, lavorando anche in diverse compagnie, fino a crearne una tutta sua, nel 1992.
Nel 1988 riceve in Italia il Premio Navisela al Miglior Ballerino.
Ha ballato nei teatri di mezzo mondo, insieme con artisti del calibro di Nureyev, Maya Plisetskaya, Carla Fracci o Julio Bocca (con cui nel 1990 condivide il Premio al Mejor Bailarín Internacional Ciudad de México), e fa esperienza di palco con altri tipi di danza, ad esempio con la compagnia di Maguy Marin ancora giovanissimo, nel 1981.

Nel 1992, Antonio Canales debutta con la sua compagnia a Bilbao con le coreografie “A ti, Carmen Amaya” e  “Siempre Flamenco”.
Il maggior successo internazionale arriva con “Torero”, nel 1993, con cui ottiene il Premio Nacional de Danza nel 1995 e con il quale compie una quantità impressionante di repliche in tutto il mondo. Riceve la  Medalla de Andalucía e il Premio Max al Mejor Espectáculo de Danza per “Gitano”, l’opera che lancia Sara Baras come star e che vede Antonio premiato due volte, come miglior ballerino e per lo spettacolo stesso, dalla Società degli Autori Spagnoli. Creatore instancabile e di una prodigiosa prolificità, ha portato in scena numerose opere, fra le quali “Narciso y Triana” (1995), “Arrieritos somos” (1996), “Bengues” (1997), “Guernica” (1998), “Raiz”(1999), “Fuerza Latina”(1999) con Juana Amaya, “A ciegas”, “La Cenicienta”(2000), “Prometeo” (2000), “Bailaor” (2000)…, creando anche varie coreografie nel repertorio del Ballet Nacional de España.
Nel marzo del 2002, pubblica la sua prima novella, “Sangre de Albero”.
Alla Bienal di Sevilla del 2002 presenta “Minotauro”. Nel 2003 crea “Ojos Verdes”.
L’ultimo spettacolo è “Carmen, Carmela”, con Lola Greco, del 2004.
Partecipa alla registrazione del disco “De Akí A Ketama” dei Ketama.
Al suo attivo ha anche ruoli di attore cinematografico: a fianco di Cristina Hoyos in “Montoyas y Tarantos”, film candidato all’Oscar nel 1990, come protagonista in “Vengo”, per la regia di Tony Gatlif, nel 1999,  e nel più recente  film “Duende”.

Antonio Canales

Antonio Canales

Canales è senza dubbio un personaggio molto discusso nel mondo del Flamenco. Di lui si dice di tutto, di solito facendo riferimento a suoi atteggiamenti un po’ divistici o a certi eccessi, legati alla complessità del suo modo di essere. A prescindere dalla futilità di discorsi sul personaggio pubblico, Antonio Canales è stato ed è una figura chiave nella storia del Flamenco. Ha creato modi, gesti e un gusto per i suoni che dopo di lui si sono diffusi come un patrimonio comune a tutti, e si sono integrati nel Flamenco così tanto che non ci si ricorda più chi li ha usati per primo.
Il suo corpo massiccio non sembrava essere nato per danzare, ma Canales lo ha usato con intelligenza, creandosi uno stile speciale, adatto proprio all’impatto che un corpo così imponente può avere sulla scena. Vederlo sul palcoscenico ci fa capire con chiarezza che quello è il posto che preferisce!

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Ángel Muñoz https://mosaicoflamenco.com/angel-munoz/ Tue, 24 Jul 2018 15:30:36 +0000 https://mosaicoflamenco.com/?p=190 Ángel Muñoz Ángel Muñoz nasce a Cordova nel 1973. Dopo otto anni di studio con la maestra Inmaculada Luque Nella sua città natale, Cordova, nella quale frequenta anche il Conservatorio de Danza, entra nella Compañía...

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Ángel Muñoz
bailaores flamenchi Ángel Muñoz

Ángel Muñoz

Ángel Muñoz nasce a Cordova nel 1973. Dopo otto anni di studio con la maestra Inmaculada Luque Nella sua città natale, Cordova, nella quale frequenta anche il Conservatorio de Danza, entra nella Compañía Ziryab Danza, diretta da Javier Latorre.
Ángel Muñoz fin da subito è stato solista nell’opera coreografica basata su “La Forza del Destino”, con cui si esibisce in parecchi teatri in tutta Europa.
Balla in varie opere e compare in una serie televisiva. Ottiene nel 1994 il premio ‘La Mejorana’ nel Concurso Nacional de Arte Flamenco di Cordova.
Como protagonista ha ballato nella compagnia del ballerino José Antonio e in quella del chitarrista Paco Peña, con cui ha fatto spettacoli in tutto il mondo. 
E’ stato primo ballerino nella compagnia di María Pagés. Con lei ha ballato in spettacoli come “La Tirana”, che ha debuttato alla Bienal de Sevilla del 1998, e “Flamenco Republic”, che è stato presentato a New York nel 2001. Con la compagnia, Ángel Muñoz ha ballato da solista in moltissimi teatri internazionali.
Un altro dei suoi lavori più recenti è la colaborazione con il chitarrista Víctor Monge Serranito nello spettacolo “Sueños de ida y vuelta”, nel quale balla insieme con sua moglie, Charo Espino, che spesso è anche sua partner artistica. Ángel Muñoz ha formato una sua compagnia con la miglie, le bailaoras Maribel Espino e Inmaculada Ortega, i chitarristi Jorge Rodríguez e Manuel Pérez; i cantaores Miguel Ortega e José Ángel Carmona e il  percussionista Nacho López. Con la compagnia, nel 2003 debutta in Sudafrica con lo spettacolo “Robándole al alma”.

Attualmente è una delle figure di maggiore forza nel baile flamenco, e gode di grande considerazione da parte del pubblico, della stampa e dei colleghi. Da anni si dedica con succeso anche all’insegnamento.

 

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Angel Atienza https://mosaicoflamenco.com/angel-atienza/ Tue, 24 Jul 2018 15:26:44 +0000 https://mosaicoflamenco.com/?p=186 Angel Atienza Angel Atienza nasce vicino a Sevilla. Angel Atienza è un bailaor, coreografo ed insegnante riconosciuto in tutto il mondo. Il suo baile si caratterizza per linee precise ed eleganti, dal gusto contemporaneo...

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Angel Atienza
 ballerino di flamenco Angel Atienza

Angel Atienza

Angel Atienza nasce vicino a Sevilla.

Angel Atienza è un bailaor, coreografo ed insegnante riconosciuto in tutto il mondo. Il suo baile si caratterizza per linee precise ed eleganti, dal gusto contemporaneo nel rispetto della tradizione del flamenco.
Lavora con alcune delle più rinomate compagnie di flamenco di Spagna, e si è esibito in varie edizioni dell Bienal della sua città.
Esperienza formativa e professionale determinante  è stata per lui quella con la compagnia di Mario Maya.
Ha ballato in varie compagnie: con Manuela Carrasco, con Javier Baron, con Maria Serrano esibendosi in motlissimi paesi del mondo, come Italia, Giappone, Taiwan, Germania, Stati Uniti, Costa Rica, Francia.

bailaores flamenchi Angel Atienza

Angel Atienza

Da anni ha aperto a Sevilla “Flamenco ados”,

in collaborazione con la bailaora Isabel Bayon.

Flamenco a dos è una scuola di danza

fiorentissima nel flamenco quartiere Sivigliano

di Triana.

Angel Atienza è un bravissimo bailaor ed un

maestro eccezionale. Chi ha studiato con lui

se ne ricorda ancora, dopo molti anni! Inoltre

sta approfondendo quotidianamente la sua già collaudatissima tecnica didattica.

Dotato di una mirabile pulizia ed eleganza di

movimento, Angel con grande semplicità ed

altrettanta precisione coinvolge gli allievi e li

conduce all’apprendimento in maniera gradevole

ma determinata.

 

Le doti di insegnamento di Angel Atienza sono apprezzatissime ovunque: è un maestro molto

attento e chiarissimo nelle spiegazioni e nelle correzioni.

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Ana Torcuato Gomez https://mosaicoflamenco.com/ana-torcuato-gomez/ Tue, 24 Jul 2018 15:20:44 +0000 https://mosaicoflamenco.com/?p=184 Ana Torcuato Gomez, Ana Calí Comincia a studiare Sevillanas, Fandangos de Huelva e danze regionali all’ ’età di soli 6 anni a Motril, sulla costa Granadina, sua città natale. A 8 anni, incoraggiata dal...

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Ana Torcuato Gomez, Ana Calí

Comincia a studiare Sevillanas, Fandangos de Huelva e danze regionali all’ ’età di soli 6 anni a Motril, sulla costa Granadina, sua città natale.
A 8 anni, incoraggiata dal noto cantaor Luis El Polaco, comincia a studiare baile con la famosissima bailaora e maestra  granadina Mariquilla, un vero “monumento” al baile di Granada.
Sempre a 8 anni fa una serie di apparizioni televisive con il gruppo “Los Rumbitos”
e ad 11 anni entra nel gruppo “Maya” col quale viaggia in tutta Europa per diversi anni come unica bailaora.
Ha danzato in moltissimi teatri, locali dedicati al flamenco e festival, a fianco di artisti affermanti come Juana La Revuelo, José Mercé, Rafael de Córdoba, Enrique Morente, Gabriel Moreno etc..
Ha danzato per 4 anni con Eva La Yerbabuena.
Ha insegnato per parecchi anni alla scuola Carmen de Las Cuevas di Granada, ed ha tenuto apprezzatissimi seminari di baile in tutto il mondo.
Attualmente fa parte della compagnia di Belen Maya e Mayte Martin con il ruolo di palmera. Con questa formazione ha fatto spettacoli in tutto il mondo.
Parallelamente ha una sua compagnia con la quale partecipa, come bailaora a festival e manifestazioni a livello internazionale.

“Hechizo de Agua” (“l’incanto dell’acqua”) è stato il suo primo lavoro coreografico, ispirato ad un poema di Luís Cernuda, che fra altre cose dice:  “… l’incanto dell’acqua contiene l’istante:  il sollievo delle pene umane. Una forma che fluttua dalla luce all’ombra. La confusione della morte dissolta in una melodia…”
Da quest’idea, Ana Cali evolve il concetto che quando nella vita tutto sembra sia fermo, si può guardare al passato e attraverso di esso si può capire il presente ed il futuro.  In quel momento è facile evolversi verso il futuro, come l’acqua, che è capace di trasformarsi in mare, pozzo, fiume o pioggia.

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Alicia Márquez  https://mosaicoflamenco.com/alicia-marquez/ Tue, 24 Jul 2018 15:17:52 +0000 https://mosaicoflamenco.com/?p=181 Alicia Márquez Alicia Márquez inizia la sua solida formazione a Córdoba, con la Carrera de Danza española, e nella Escuela de Danza Maica. Studia Danza Spagnola alla scuola di Matilde Coral e Arte Drammatica...

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Alicia Márquez
bailaores flamenchi Alicia Márquez 

Alicia Márquez

Alicia Márquez inizia la sua solida formazione a Córdoba, con la Carrera de Danza española, e nella Escuela de Danza Maica.
Studia Danza Spagnola alla scuola di Matilde Coral e Arte Drammatica al Conservatorio di Sevilla.

Studia balletto classico al Centro Andaluz de Danza a Sevilla.

Balla, giovanissima, nei film “Sevillanas”(1992) e “Flamenco” (1995) di Carlos Saura, e nel programma “Cavilaciones” di Pilar Távora trasmesso da Canal Sur.
Nello stesso anno entra nel corpo di ballo della Compañía Andaluza de Danza de la Consejería de Cultura de la Junta de Andalucía e balla negli spettacoli  “De lo flamenco” e “Requiem”. Nel 1996, balla come solista in «Tientos tangos» e in “Suite Iberia” di Manolo Marín e in “El perro andaluz” di María Pagés; si esibisce anche per la inaugurazione dei Giochi Olimpici di Inverno di Granada.
Nel 1998 continua a lavorare per la Compañía Andaluza de Danza, sotto la guida di José Antonio, e balla nella coreografia “La vida breve” al Teatro Real di Madrid.

Sempre nel 1998 balla alla Bienal de Flamenco di Sevilla con lo spettacolo “Amor Brujo” di Rafael Aguilar e Matilde Coral.

Nel 1999 balla in vari spettacoli: di nuovo “El perro andaluz” di María Pagés, “Latido flamenco” di Manolete, “Cosas de payos” di Javier Latorre, “Turina” di José Antonio, e “Ramito de locura” di Javier Barón.
Nel 2000 balla alla Bienal de Flamenco di Sevilla nello spettacolo “Bachdaliana”, un’interessante ricerca sui legami e il confronto fra il Flamenco e l’opera di Bach, per la musica di Paco Arriaga e le coreografie di Fernando Romero, accanto alla bailora Isabel Bayón. Da anni ha a Sevilla una scuola di flamenco, in Calle Cantabria 7,che è una vera istituzione per tutti gi stranieri appassionati i baile che amano quella città, in cui insegna con la sorella Rocío.

 

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