stili del flamenco | Mosaico Flamenco https://mosaicoflamenco.com Il portale italiano della cultura del flamenco Mon, 12 Apr 2021 17:47:04 +0000 it-IT hourly 1 La struttura del palos: Mineras https://mosaicoflamenco.com/la-struttura-del-palos-mineras/ Mon, 30 Jul 2018 17:25:29 +0000 https://mosaicoflamenco.com/?p=359 Mineras Minera è il fandango della famiglia delle tarantas caratterizzato dalle letras dedicate al tema delle miniere, tipico quindi delle zone minerarie di Almeria, Linares, Murcia. Appartiene ai cantes de levante, ed in particolare...

The post La struttura del palos: Mineras first appeared on Mosaico Flamenco.]]>
Mineras

Minera è il fandango della famiglia delle tarantas caratterizzato dalle letras dedicate al tema delle miniere, tipico quindi delle zone minerarie di Almeria, Linares, Murcia. Appartiene ai cantes de levante, ed in particolare è il principe dei cantes de las minas, delle miniere.

E’ un cante con copla di quattro o cinque versi ottosillabi, che probabilmente nacque a metà del secolo XIX, come derivazine dei fandangos locali.

Lo stile è molto caratteristico delle zone collinari de La Unión, che infatti dedica centralmente a questo cante il festival flamenco che celebra annualmente.

La letra è sempre preceduta da un quejio, ed il cante si caratterizza per una tecnica vocale particolare, che richiede al cantaor di emettere note molto lunghe, quasi un lamento prodotto con un filo di voce, che a tratti diviene un grido modulato.

La prima parte della letra è una dichiarazione, poi si ha un secondo tercio che è quello più significativo, sia come vocalità sia come significato, e un terzo tercio che è più breve e conclusivo, che termina con un ayeo molto toccante. I cantaores davvero capaci riescono a cantare l’ultimo tercio e l’ayeo di seguito, senza dover inspirare, creando un pathos davvero incredibile.

Il creatore di questo palo fu probabilmente il cantaor flamenco Antonio Grau Mora, “El Rojo El Apargatero”, nato a Villega (provincia di Alicante), o forse a Cartagena, nel 1847. Antonio Grau Mora “El Rojo El Alpargatero” morì a La Unión, essendo considerato come la figura di maggiore rilievo nel cante minero. Suo figlio conservò il lavoro paterno e diede seguito al cante por minera.

The post La struttura del palos: Mineras first appeared on Mosaico Flamenco.]]>
La struttura dei palos: malaguena https://mosaicoflamenco.com/la-struttura-dei-palos-malaguena/ Mon, 30 Jul 2018 17:23:18 +0000 https://mosaicoflamenco.com/?p=357 Malagueña Come dice il termine stesso, indica cantes tipici della regione di Málaga. La Malagueña è considerato il capostipite di tutti i cantes de Levante, i cantes flamenchi tipici della Spagna sud orientale. Nasce...

The post La struttura dei palos: malaguena first appeared on Mosaico Flamenco.]]>
Malagueña

Come dice il termine stesso, indica cantes tipici della regione di Málaga.

La Malagueña è considerato il capostipite di tutti i cantes de Levante, i cantes flamenchi tipici della Spagna sud orientale.

Nasce da antichi fandangos di Málaga e nella prima metà del secolo XIX se ne distacca n pieno divenendo un palo flamenco a sé stante grazie all’opera creativa dei suoi primi interpreti

Al giorno d’oggi non si tratta di un cante da baile, anche se non mancano le occasioni in cui qualche bailaor lo ha coreografato, come nel caso di Eva la Yerbabuena o di Milagros Mengibar, ma un cante da ascolto.

La malagueña è un cante di una complessità e profondità flamenca fuori dal comune. E’ senaza dubbio un cante che richiede molte capacità tecniche ed interpretative, buona vocde, ottimi polmoni, espressività e generosità.

Si tratta di un cante senza compás, anche se risulta comunque più cadenzato rispetto ad altri fandangos libres, e quindi il cantaor, una volta indicato l’inizio del suo cante, non può più “appoggiarsi” alla chitarra, aspettando che il compás stesso, segnalato dai cambi di tono della chitarra, lo guidi nella melodia. Perciò qualsiasi esitazione o errore si noterà senza scampo.

Le Malagueñas terminano solitamente con un cambio di atmosfera e vanno in abandolao, ad esempio in Rondeña o in Jabera o in Verdiales.

L’abandolao entra subito dopo il cierre di Malagueña, e la chitarra deve cominciare a marcare il compás in 12 senza fermarsi, entrando direttamente.

I temi dei cantes por malagueña sono spesso teneri, dedicati alla vita, all’affetto, alla rasseganzione alla sofferenza normale nella vita, ed il cui ricordo rimane quasi dolce e consolatorio

Dal punto di vista musicale, la malagueña proviene del fandango abandolao, che si fa lento e si libera dell’eco del suono della bandolá, per appoggiarsi alla chitarra. Si può addirittura affermare che la malagueña sia frutto di una simbiosi fra il cante e la chitarra, alla quale la voce stessa del cantaor fornisce una personalitò ogni volta diversa, tanto che ci sono tante malagueñas che portano il nome del loro interprete: Trini, Canario, Fosforito el Viejo, Mellizo, Chacón, Niño de Vélez, Baldomero Pacheco, El Perote, Chato de las Ventas, ecc…

La malagueña ha forse origini arabe, e senza dubbio accoglie echi di soleares, caña e dei cantes mineros.

Ebbe un periodo di splendore e di grande diffusione nei cafés cantantes, grazie ad interpreti geniali, come Don Chacón, La Trini, Fosforito, El Canario, che proseguì anche successivamente, al tempo della diffusione dell’ópera flamenca.

Fra gli interpreti accreditati di oggi possiamo ricordare Fosforito, Antonio de Canillas, Enrique Morente, Jarrito, Manuel Mairena, Luis Caballero, Naranjito de Triana, José Sarroche, Luis de Córdoba, Gabriel Moreno, e fra i cantaores storici furono notevoli in questo campo Manuel Centeno, Bernardo el de los Lobitos, Juan de la Loma, Aurelio de Cádiz, El Flecha de Cádiz, La Niña de los Peines, Manolo Caracol, Niño de Cabra, Manolo Vargas, Pericón de Cádiz, Cobitos…

La chitarra nella Malagueña

La chitarra lo accompagna sempre suonando por arriba, rispettando l’atmosfera emozionale del palo: il suono della chitarra si deve fondere totalmente con la voce del cantaor. Il tessuto melodico dell’accompagnamento al cante por Malagueñas deve essere ricoo di arpeggi, tremoli, abbellimenti.

La chitarra può anche accompagnare in tono di taranta e in tono di granaína.

La chitarra suona sempre con un “aire abandolao”, ricreando una atmosfera particolare, tipica, e a volte si sentono riecheggiare i toni delle soleares, per assonanza di scala musicale, tanto che la chitarra suona spesso come introduzione por Malagueñas una falseta di solea.

Molte sono le varietà di Malagueñas, grazie alla creatività individuale dei suoi interpreti che spesso ne hanno fatto versioni nuove, molto personali e insieme molto fedeli allo spirito della “comarca”, della regione cantaora Malagueña, anche se magari erano cantaores originari di alttre zone di Spagna. Si potrebbe quasi dire che la fusione fra cante e chitarra è così profonda por Malagueñas che ogni Malagueña potrebbe prendere il nome dal suo interprete, perché ognuna risente fortemente della personalità dell’interprete.

La caratteristica comune a tutte le Malagueñas è l’accompagnamento della chitarra: l’introduzione non ci dice che tipo di Malagueña stiamo per ascoltare e non si coglie neppure dopo l’inizio del cante: per essere certi di quale tipo di Malagueña si tratti sarà necessario aspettare il primo tercio della letra. Ovviamente molte Malagueñas si assomigliano tantissimo fra loro e solo l’orecchio di un esperto può destreggiarsi senza difficoltà in questo campo.

Il cante por Malagueña

La copla di Malagueña presenta 4 o 5 versi ottosillabi, con rima ABAB assonante o consonante (cioè identica o simile), che solitamente diventano sei grazie alla ripetizione del primo o del terzo verso.

Fra le Malagueñas di creazione personale di eminenti cantaores originari dalla comarca di Malaga che sono poi divenute patrimonio generale del flamenco possiamo citare: la Malagueña del Canario, intensa e brillante è stata probabilmente origine di altre Malagueñas; quella di Juan El Perote, che ricorda atmosfere musicali rurali; quella di Tabaco e quella di Cachorro, tipiche di Álora, località che gli studiosi individuano come la culla della Malagueña, ambedue ormai piuttosto obsolete; quella de La Trini, forse la più importante fra tutte e di certo la più difficileda eseguire; quella de El Caribe, che fu una delle più antiche; quella del Maestro Ojana, che ne ispirò altre; quella de La Chirrina, ormai probabilmente persa; quella di Chilanga, variante di quella de La Trini; qulla di el Alpargatero de Málaga; quella di Diego El Perote, di Álora; quella del Niño de Vélez, influenzata da Chacón, ma con carattere personale; quella di Pitana, che si basa su quella de La Chirrina; quella di Baldomero Pacheco e di El Pena padre.

Per quanto riguarda le Malagueñas create da cantaores che provenivano da altre zone possiamo ricodare: quella de El Marrurro, che creò una Malagueña simile a quella di Enrique El Mellizo, solenne e musicalmente originale, che in qualche modo si distacca dalla tradizione del palo. La Malagueña del Mellizo fu una vera rivoluzione ed ha una grande forza. Da citare anche quella di Fosforito, che ne ha ispirate molte altre; quella di Fernando el de Triana, del Niño de la Isla, del Chato de Las Ventas, di Gayarrito e di Personita, tutti di origine gaditana.

Discorso a parte occorre fare per l’apporto allo sviluppo della Malagueña fatto dal genio jerezano don Antonio Chacón, che è stato determinante nell’evoluzione del genere.

Chacón crea variazioni che rendono il palo più completo, lo ingrandiscono, lo diffondono facendolo diventare un fenomeno ben al di là dell’essere un cante locale. Don Antonio Chacón aveva la capacità di rendere molti cantes, che erano magari deboli e con poco carattere, jondos e complessi.

Un esempio di letra:

Se compran/ Todas las cosas de este mundo/ se compran con los caudales./ Pero no se puede comprar/ el cariño de una madre/ siendo la única verdad.

(si comprano tutte le cose del mondo/ si comprano con i soldi/ però non si può comprare l’affetto di una madre/ che è l’unica cosa vera)

 

The post La struttura dei palos: malaguena first appeared on Mosaico Flamenco.]]>
La struttura dei palos: Guajíras https://mosaicoflamenco.com/la-struttura-dei-palos-guajiras/ Mon, 30 Jul 2018 17:17:07 +0000 https://mosaicoflamenco.com/?p=355 Guajíras Il temine deriva da guajíro, il contadino di Cuba, inteso come contadino di pelle bianca, e indica per analogia la canzone popolare fra i contadini cubani. Si tratta di un cante aflamencado che...

The post La struttura dei palos: Guajíras first appeared on Mosaico Flamenco.]]>
Guajíras

Il temine deriva da guajíro, il contadino di Cuba, inteso come contadino di pelle bianca, e indica per analogia la canzone popolare fra i contadini cubani. Si tratta di un cante aflamencado che deriva dal folklore cubano. Il genere folkloristico contadino cubano da cui deriva, con opportune modifiche che rendono la Guajíras un palo flamenco si chiama “El Punto”.

La Guajíras fa parte dei palos cosiddetti “de ida y vuelta”, di andata e ritorno dalla Spagna all’America Latina. Oggi si conoscono di questo palo circa 30 “canzoni”. Si canta con copla (strofa)  di dieci versi ottosillabi detta anche “décima”, o su una sua versino abbreviata di 4 versi, su compás in 12 tempi e su scala di La maggiore.

E’ un palo molto melodico, e crea un’atmosfera rilassata e fluida.

Il palo ebbe molta diffusione negli anni ’20 ’30, per poi cadere quasi in disuso fino a qualche anno fa.
Probabilmente la genialità melodica di Pepe Marchena arricchì il genere.

Riguardo le sue origini, occorre fare riferimento al Tangos nato in America, alle  “décimas” e al “punto cubano” o de La Habana, e molto più anticamente ci furono segni musicali provenienti dalle tonadillas escénicas del secolo XVlll.

The post La struttura dei palos: Guajíras first appeared on Mosaico Flamenco.]]>
La struttura dei palos: Garrotin https://mosaicoflamenco.com/la-struttura-dei-palos-garrotin/ Mon, 30 Jul 2018 17:14:28 +0000 https://mosaicoflamenco.com/?p=353 Garrotín Garrotín deriva etimologicamente da “garrote” bastone spesso e resistente, e ancora più direttamente da “garrotiada”, parola  asturiana che indica la trebbiatura (trilla) fatta a bastonate, nella quale i lavoranti si riunivano per sgranare...

The post La struttura dei palos: Garrotin first appeared on Mosaico Flamenco.]]>
Garrotín

Garrotín deriva etimologicamente da “garrote” bastone spesso e resistente, e ancora più direttamente da “garrotiada”, parola  asturiana che indica la trebbiatura (trilla) fatta a bastonate, nella quale i lavoranti si riunivano per sgranare il grano a colpi di bastone, cosa che indica quanto il Garrotin sia da collegare ai canti di tipo “trillero”.

Detto per inciso, i canti trilleros derivano da antichi canti che erano molto in voga nel Mediovo.

Dato il carattere precario dei lavoratori stagionali dei campi, e le loro condizioni  di non completa sedentrietà, non deve stupire che tutti i canti di lavoro agricolo della penisola presentino fra di looro delle similitudini, ancorché indipendenti dal legame della lingua, che sia castigliana, valenciano, galiziano o maiorchino, cosa che è facile verificare sfogliando la “Magna Antologia Folklorica” di Garcia Matos.

Pastora Pavon lo evolse e lo arricchì, rendendolo non più soltanto cante di accompagnamento al baile ma anche cante de alante, solo da ascolto. In questo modo lo hanno cantato anche tanti altri,come Antonio Mairena, José Menese e soprattutto Rafael Romero, che ne è stato un grande interprete.
Degna di nota l’interpretazione del Garrotín per chitarra di Manolo Sanlucar e quella di Rafael Riqueni.

The post La struttura dei palos: Garrotin first appeared on Mosaico Flamenco.]]>
Struttura dei Palos: Farrucca https://mosaicoflamenco.com/struttura-dei-palos-farrucca/ Mon, 30 Jul 2018 17:12:39 +0000 https://mosaicoflamenco.com/?p=351 Farrucca La Farruca è un palo aflamencado di origine galiziana, con copla composta di 4 versi ottosillabi con rima ABCB. Il ritmo è di 4/4. Viene suonata normalmente in tonalità di La minore. Nei solo...

The post Struttura dei Palos: Farrucca first appeared on Mosaico Flamenco.]]>
Farrucca

La Farruca è un palo aflamencado di origine galiziana, con copla composta di 4 versi ottosillabi con rima ABCB.
Il ritmo è di 4/4.
Viene suonata normalmente in tonalità di La minore. Nei solo di chitarra la si può suonare in Mi minore o in Re minore (in tal caso, accordando la sesta corda della chitarra in Re).
E’ molto cadenzato e malinconico.

L’adattamento definitivo al Flamenco si ha all’inizio del ‘900, grazie a El Loli, per primo, e poi a Manuel Torre (1878 – 1933), il quale molto probabilmente attribuì a questo cante la sua grazia. Pochi anni dopo, il cante por Farruca raggiunse grandissima fama, all’epoca in cui fu cantato nell’opera “Alma de Dios” da una voce femminile di falsetto, e la sua popolarità è dimostrata dall’esistenza di molte incisioni discografiche dell’epoca, negli anni ’20 e ’30.

 

Origine del termine

Il termine “farruca” viene da farruco, parola con cui gli andalusi e anche i cubani indicavano il Galiziano o l’Asturiano appena uscito dalla sua terra d’origine. L’origine etimologica di Farruco viene dall’arabo Faruq, coraggioso. La Galizia è una regione Spagnola,  situata a nord-ovest, a nord del Portogallo, e Asturias è una regione limitrofa.

La malinconia del cante può venire dal fatto che la forte emigrazione gallega verso le americhe a partire dal secolo XIX  faceva nascere la nostalgia per la terra di Spagna, e anche le donne che invece erano rimaste in Spagna provavano nostalgia per gli uomini di famiglia, emigrati.
Il cante por Farruca non si ascolta, oggi giorno, molto spesso. Viene usato soltanto per accompagnare il baile. La Farruca è sicuramente più interessante come baile che come cante.

Anche nella migliore delle ipotesi, il cante è statico e cadenzato, ricorda le canzoni folkloristiche di Italia, Francia e Germania, ed in generale limita il potenziale espressivo del baile.
Si ritiene che la Farruca sia stata all’origine un baile asturiano, che giunse al Porto di Cádiz e assunse il compás de los tangos de Cádiz, cioé un 4/4, simile alla Zambra

 

La Farruca per il toque

La Farruca come genere chitarristico fu coltivata magistralmente da Ramón Montoya, Sabicas, Niño Ricardo, Luis Maravillas, Serranito, Niño Miguel, Enrique Melchor, José Antonio Rodríguez, Manolo Sanlucas e Paco de Lucia, e si può dire che sia diventata un palo molto amato dai chitarristi flamenchi.

The post Struttura dei Palos: Farrucca first appeared on Mosaico Flamenco.]]>
Struttura dei palos: Fandango https://mosaicoflamenco.com/struttura-dei-palos-fandango/ Mon, 30 Jul 2018 17:09:23 +0000 https://mosaicoflamenco.com/?p=349 Fandango Il fandango rappresenta sicuramente l’argomento più complesso e ampio del flamenco, e si può considerare una pietra miliare dell’intero impianto del flamenco. Il flamenco stesso nasce da semplici origini popolari folkloristiche, che furono...

The post Struttura dei palos: Fandango first appeared on Mosaico Flamenco.]]>
Fandango

Il fandango rappresenta sicuramente l’argomento più complesso e ampio del flamenco, e si può considerare una pietra miliare dell’intero impianto del flamenco. Il flamenco stesso nasce da semplici origini popolari folkloristiche, che furono elaborate da singoli artisti dotati di grandi capacità creative ed interpretative. I temi tipici delle letras di fandango fanno riferimento alla saggezza popolare, sono massime di vita, insegnamenti da seguire.

Il fandango è un genere musicale che esiste in parecchie regioni di Spagna. Si caratterizza per le sue melodie semplici e ballabili, su un compás ternario, ma è in Andalucía che acquisisce una personalità più marcata e particolare. La maggiore forza del flamenco si sviluppa nelle province di Málaga e Cordoba, da un alto e di Huelva dall’altro.

Il fandango di Malaga porta allo sviluppo di cantes grandes, a partire dai Verdiales e dai fandangos abandolaos popolari, e giungendo ad alte vette espressive, in cui i fandango si libera dei vincoli del compas e diventa libre, senza ritmo, per dare all’interprete la maggiore libertà espressiva, e prende il nome di Fandango Grande,  o dà luogo a generi specifici, come ad esempio la Malagueña o la Taranta, mentre quello di Huelva rimane più o meno isolato nella sua zona d’origine, giungendo appena a lambire la provincia di Sevilla.

Forse l’origine del termine fandango viene da una deformazione del vocabolo portoghese fado, che indica la musica e la danza tipica del Portogallo, ma l’ipotesi non è confermata.

Da un punto di vista musicale, il fandango è una forma semplice, accompagnata dalla danza e da una strofa cantata, di chiara origine araba che si diffuse in tutta Spagna, prendendo moni diversi nelle varie zone. Si noti che la musica popolare del Marocco, soprattutto nel nord del paese, si caratterizza per un ritmo in 6/8 molto simile a quello del fandango, per l’abitudine di concludere la frase musicale con commenti sonori e ritmici, da parte di chi danza e di chi suona e per un grande uso del contrattempo.

 

Si possono genericamente riconoscere varie aree di diffusione del fandango, con differenze musicali notevoli:

1.Malaga e Cordoba: Verdiales, Fandango di Juan Breva, Rondeñas, Jabegote, Jaberas, Fandango de Lucena, de Cabra, di Puente Genil (zangano), Fandango di Almería, La Peza, Güejar Sierra. Di qui Malaguenas, Granainas ecc

2.Granada: Granaina, Media Granaina e Fandango de Granada

3.Jaén, Regione Murcia e Cartagena: Cante de las minas- Taranta. Murciana, Cartagenera, Minera, Taranto, Levantica, Fandango minero

4.Huelva: Alosno, Huelva, la Conejilla, El Cerro, Cumbres Mayores, Encinasola. Paymogo, Puebla de Guzmán, Valverde del Camino, Santa Bárbara, Villanueva, Cortegana, Cabezas Rubias, Almonaster la Real, El Almendro…

5.Fandangos personales, creazione di uno specifico cantaor: Manuel Torre, Manolo Caracol, Frasquito Yerbagüena, Cepero, Niño Gloria, Curruco, Macandé, Carbonerillo, Palanca, El Sevillano, Marchena, Aznalcóllar, etc…

The post Struttura dei palos: Fandango first appeared on Mosaico Flamenco.]]>