Antonio Fernández Diaz
Antonio Fernández Diaz, Fosforito
Puente Genil, Cordoba, 1932.
Scelse il nome d’arte per emulazione del cantaor omonimo antecedente, Francisco Lema, Cádiz 1870-Madrid 1940, che oggi, per differenziarlo chiamiamo Fosforito el Viejo, tra i due non vi è parentela. Fosforito nei suoi inizi era conosciuto anche con il nome di Antonio de Puente Genil. Professionista già molto giovane, percorreva i centri dell’Andalucia nei periodi di feria. Apprese a suonare anche la chitarra. Nel 1956 si presentò al ‘Concurso de Cordoba’ ottenendo tutti i premi e sorprendendo per la sua profonda conoscenza degli stili. Posteriormente percorse tutta la Spagna come prima figura dello spettacolo ‘Festival de Cante Grande’. Lavorò poi nei tablaos di Siviglia e nel madrileno Corral de la Morería. Realizzo le sue prime incisioni discografiche e formò parte dello spettacolo di Mariemma viaggiando soventemente in Europa, Asia ed Africa. Negli Stati Uniti ed in altri paesi del continente americano ha fatto parte degli spettacoli di Manuel Vargas.
Fin dagli anni sessanta è uno dei cantaores più distaccati dei festival flamenchi interni all’Andalucia. Ha offerto assiduamente conferenze sugli stili canori e la loro evoluzione. Ha inciso un’antologia oltre a vari dischi dedicati agli stili flamenchi nel loro contesto territoriale geografico.
Nel 1981 la città di Cordoba lo nomina figlio adottivo celebrando in suo onore un omaggio organizzato dal comune nel quale viene presentato un libro per celebrare il venticinquesimo del suo trionfo nel concorso di cante della città stessa. Fosforito è ‘Premio Nacional de Cante de la Cátedra de Flamencología’, è stato premiato anche a Málaga, Mairena de Alcor, La Unión, ed in altri festival e concorsi. Nel 1985 gli è stato aggiudicato il premio ‘Compás del Cante’.
Varie volte è stato giurato del ‘Concurso Nacional de Arte Flamenco de Córdoba e numerose istituzioni e peñas flamencas gli hanno concesso omaggi, insegne e trofei. Fu nominato figlio prediletto di Puente Genil nel 1986; direttore onorario della Cattedra di Flamencologia, nel 1987, anno in cui la rivista ‘El Candil’ gli dedica un numero monografico.