Tomás de Vargas Suárez

Tomás de Vargas Suárez, Tomás el Nitri

Nacque presumibilmente a El Puerto de Santa María in provincia di Cádiz nel 1850, sconosciuta la data ed il luogo della sua morte.
Nipote di El Fillo, Juan Encueros e Curro Pabla.

Cantaores flamenco Tomás de Vargas Suárez

Tomás de Vargas Suárez 1850

Avvolto nella leggenda e da una serie di contraddizioni ad iniziare dal suo luogo di nascita: esistono opinioni che lo considerano originario di Cádiz, Arcos de la Frontera, Jerez de la Frontera e Puerto Real con grosse polemiche tra gli investigatori. Quanto alla sua morte, la tradizione orale egualmente si contraddice: alcuni sostengono che sia morto giovane di tubercolosi ed altri lo negano.
Stessa situazione per quanto riguarda le circostanze del riconoscimento ad El Nitri della prima storica ‘Llave de Oro del Cante’. La versione più divulgata di questo avvenimento è che la ricevette nel 1868 nel ‘Café sin Techo’ di Málaga dalle mani di Manuel Pérez de Guzmán; esiste però un’altra versione che vuole la consegna a Jerez de la Frontera. Pare che Antonio Mairena abbia detto che la versione veritiera sia quella jerezana, con la consegna ad opera di Manuel Molina e Juan Junquera.

Del Nitri, conosciuto anche come El Nitre o El Mandanga, si raccontano aneddoti bizzarri, alcuni di difficile credibilità come il fatto che cantasse solamente in riunioni di amici e familiari e mai in competizione con altri cantaores professionisti.
Ciò che appare certo è che sia vissuto da giovane a Cádiz poi ad Alcalá de Guadaira, in altre località sivigliane ed a Málaga.

Un’altra delle curiosità che circondano El Nitri è il suo rifiuto di cantare alla presenza di Silverio Franconetti per non dargli a conoscere i canti ereditati da suo zio El Fillo, canti che comunque fecero parte del repertorio del cantaor oriundo italiano.

A fronte di circostanze sconosciute Tomás El Nitri ha vissuto sin da bambino con suo zio Francisco Ortega, il leggendario El fillo, artefice costui anche dell’iniziazione al cante di Silverio Franconetti. Potrebbe quindi essere questa la chiave di volta della rivalità tra Franconetti ed El Nitri. Chi difese il primo disse di un complesso di inferiorità da parte del Nitri, ma pare che il motivo fosse molto più complicato e profondo: le relazioni di stampo familiare che legavano Franconetti con El Fillo furono troncate repentinamente, non è dato saperne il motivo, ma pare fu a causa di una tragedia familiare. Fu così che Silverio Franconetti emigrò nelle Americhe dove si stabilì per diversi anni. Durante questo periodo invece Tomás El Nitri restò accanto a suo zio, apprendendo e finendo con l’ereditare la sua scuola. Al ritorno di Franconetti, El Fillo era morto. Pare quindi che costui avesse grande interesse ad ascoltare El Nitri dal momento che, vista l’epoca che stiamo trattando, era l’unico modo di rinfrescarsi la memoria sui canti e lo stile del suo antico maestro. Da qui si spiega quindi la reticenza di Tomás ad esibirsi all’orecchio di Silverio.
Ci furono poi tra i due radicali differenze: Tomas El Nitri era un cantaor specialista, la sua peculiarità erano le Tonás e le Seguiriyas (Franconetti al contrario fu un enciclopedico), radicato nella tradizione ereditata da suo zio sicuramente ne migliorò i canti, purtroppo della grande varietà dei suoi testi solo tre o quattro sono arrivati sino a noi, dalla disarmante semplicità ma allo stesso tempo grandezza: «Oleaítas e la ma furiosa / que fuertes venés / y a la probe mare de mi alma / no me la traé»; «Arbolito der campo / riega el rocío / como yo riego las pieras de tu calle / con el llanto mío».
Bohemien di temperamento, errabondo, trascinato dalla costante inquietudine e dalle insaziabili ansie della sua immaginazione, ha attraversato regioni e città dipingendo il cante attraverso le angosce dell’isolazione del suo animo, che si sentì solo, straniero, in mezzo all’umanità: “La pastora divina / venga en mi compañía, / que me veo sin calor de nadie / y en tierra mu extraña”.

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