Carmen Montañes, Eduardo Serrano Iglesias e Israel Galván

Carmen Montañes

Carmen Montañes Montoya nasce a Sevilla nel 1962.
Gitana, Flamenca purosangue, cresciuta in una delle famiglie di più profonda tradizione flamenca, la famiglia Montoya, balla e canta fin dalla più tenera età.
Comparve ancor bimba nello speciale che il programma televisivo di TVE “Rito y geografía del cante” dedicò ai
bambini del Flamenco.
A soli 7 anni si esibiva con la madre, Carmen Montoya, e a 9 entra a far parte stabilmente della compagnia di famiglia, Los Montoya.
A 15 anni vince il Premio Nacional de Baile flamenco, emesso dalla Cátedra de Flamencología de Jerez.
Ha partecipato alla serie televisiva “El Angel”.
Nel 2000 si è esibita alla Bienal de Flamenco di Sevilla, con la Familia Montoya, come bailaora e cantaora.
Non è una ballerina di scuola, per cui non è certo versatile, ma è molto espressiva e coinvolgente.
Canta anche negli spettacoli e la sua voce è davvero molto jonda.
Sul palco ha molta forza. E’ molto sensuale e grintosa, il suo baile è pieno di salero e riesce ad incantare il pubblico sembrando alta e bella, mentre invece è piccolina. Ovviamente, con un simile carattere, si distingue nel baile por Alegrías.

Eduardo Serrano Iglesias, El Güito

Eduardo Serrano Iglesias, El Güito

Eduardo Serrano Iglesias, El Güito

El Güito è una delle figure più significative del baile flamenco del XX secolo.
Nasce a Madrid nel 1942. Inizia a ballare all’accademia di Antonio Marín Delgado e studia con la Quica, con il soprannome di El Negüito.
Gitanello del barrio-quartiere- del Rastro di Madrid, figlio di una venditrice di biglietti della lotteria, a soli 5 anni vince un concorso per bambini al teatro Madrid. Il chitarrista Pepe Motos, che lo accompagnava, racconta che Güito era tanto minuto e piccolo che il pubblico all’inizio neppure lo aveva visto sul palco.
Debutta da professionista a 15 anni nel Ballet di Pilar López, con la quale lavora fino al 1959, anno in cui vince a Parigi il premio Sarah Bernard.
Dal 1972 al 1975 fa parte del famoso e indimenticabile Trío Madrid con Mario Maya e la moglie Carmen Mora.
Fa parecchie tournée come artista invitato con il Ballet Nacional de España, con la Compagnia di Manuela Vargas, e con il Ballet Español de Madrid.
Balla nelle edizioni del 1984 e del 1985 della Cumbre Flamenca de Madrid e realizza una grande tournée mondiale in Europa e USA con Enrique Morente, Familia Montoya e Serranito.
”Flamenco Puro” del 1989 è uno dei maggiori spettacoli di quell’epoca, nel quale l’artista si esibisce a fianco di Farruco, Manuela Carrasco, Chocolate, Fernanda de Utrera, Juan e Pepe Habichuela.

Partecipa alla Bienal de Arte Flamenco di Sevilla e alla 1ª Muestra de Flamenco Joven, nella quale si esibisce accanto a Camarón de la Isla e a Manolo Sanlúcar.

bailaores flamenchi El Güito

Eduardo Serrano Iglesias

Lavora dappertutto, collaborando con moltissimi artisti: Carmen Linares, José Mercé, Enrique Morente, Antonio Canales…
Ancora con Camarón de la Isla prende parte al Festival Flamenco di Nimes in Francia.
Presenta un omaggio a Carmen Amaya nel Festival de Música y danza di Granada.
Gli viene attribuita la cattedra di Flamencología di Jerez come miglior bailaor flamenco.
Il Festival Flamenco di Madrid gli conferisce il premio Calle de Alcalá, per i suo contributo allo sviluppo del Flamenco a Madrid.
Il suo spettacolo “Raíces gitanas” fa il giro d’Europa.
Nel 2000 presenta “Puro y jondo” accanto a Manolete alla Bienal de Flamenco di Sevilla.

Nel 2001 e 2002 partecipa a ogni sorta di galà e di festival con lo spettacolo “A puerta abierta”.

Si tratta di un artista Flamenco integrale: Maestro, coreografo, interprete.
Armonioso, elegante, sobrio e plastico il suo baile jondo, ortodosso, ha influenzato generazioni di bailores. In particolare, il suo baile por soleá ha fatto scuola e verrà ricordato nella storia del Flamenco.
Compare anche in alcuni film.

 

Israel Galván

bailaores flamenchi Israel Galván

Israel Galván

“E’ il più antico dei bailaores giovani”, dice di lui Enrique Morente. Ed è verissimo, perchè Israel Galván conosce le cose del baile antico tanto quanto è in grado di scovare un gesto flamenco nella danza butho o nello yoga o nelle arti marziali.
Fra i rigidi canoni storici e il formalismo moderno, Israel Galván si distoglie dai percorsi battuti, stravolgendo i canoni, ma per farlo usa i canoni stessi della più pura tradizione del baile flamenco, tenendo sempre in mente nelle sue creazioni il lavoro dei grandi.
Israel Galván viene ispirato per le sue creazioni da tutto ciò che lo circonda, da tutto ciò che lui “vede flamenco”, sia esso un film, una partita di calcio, una coreografia di danza classica o un quadro di Dalí.
I suoi colleghi lo adorano e siedono sempre fra il pubblico nei suoi spettacoli.
Senza dubbio il lavoro di Israel Galván ha segnato un punto di non ritorno: dopo di lui il baile flamenco si apre a nuovi orizzonti.

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